In Germania sono già centomila i sistemi di accumulo residenziali

Appena varcata la prima soglia simbolica dei 100mila sistemi domestici di storage elettrochimico. Una cifra che testimonia la velocità con cui sta avanzando il mercato tedesco delle batterie abbinate al fotovoltaico. Qualche numero e previsione a breve.

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La Germania che vede correre la produzione delle fonti rinnovabili e che, al contempo, fatica a trovare una soluzione condivisa per uscire dal carbone (vedi QualEnergia.it), ha appena raggiunto un’altra soglia simbolica che riguarda il boom dell’energia solare.

In un piccolo paese alle porte di Berlino, Eichwalde, è stato connesso alla rete elettrica tedesca il centomillesimo sistema di accumulo residenziale, installato su un impianto fotovoltaico esistente. Si tratta, in questo caso, di un dispositivo “My Reserve” di Solarwatt.

A riportare la notizia è l’associazione tedesca BSW-Solar, che era presente con il suo amministratore delegato, Carsten Körnig, all’evento organizzato per rimarcare l’importanza delle batterie verso la transizione energetica a zero emissioni della Germania.

Tra l’altro, a giugno, la medesima associazione aveva riportato che in Germania le abitazioni con impianti fotovoltaici erano salite a un milione in totale.

All’evento di ieri ha partecipato anche Thomas Bareiß, segretario di stato presso il ministero degli Affari economici e dell’Energia.

Ora BSW Solar pensa che in due anni si potrà raddoppiare il numero delle batterie domestiche per il fotovoltaico, arrivando così a 200.000.

Per dare un’idea della velocità con cui sta avanzando questo mercato, l’associazione ha pubblicato uno schema – in tedesco, vedi l’immagine sotto – con un po’ di dati di sintesi.

In particolare, le nuove installazioni di accumulatori previste per il 2018 sono il doppio rispetto a quelle realizzate nel 2016 (40.000 vs 20.000) e otto volte più di quelle registrate nel 2013, grazie soprattutto alla continuità della politica tedesca di sostegno a questi progetti, sotto forma di rimborso parziale del costo dei dispositivi, oltre alla notevole riduzione dei prezzi delle batterie al litio, a sua volta propiziata dall’industria automobilistica (vedi anche QualEnergia.it).

Intanto, anche l’Italia è un mercato sempre più dinamico e promettente per questo settore, con la previsione di arrivare a circa 19.000 impianti di storage FV installati in un anno nel 2019 (vedi l’approfondimento di QualEnergia.it).

L’accumulo residenziale, insieme con altre soluzioni di energia distribuita – soprattutto i piccoli impianti fotovoltaici – è considerato di fondamentale importanza per trasformare il modo di produrre e utilizzare l’elettricità, attraverso il ruolo attivo degli utenti-auto produttori (prosumer: vedi anche QualEnergia.it sulle recenti novità normative a livello Ue, in particolare il riconoscimento del diritto all’autoconsumo energetico).

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