Per facilitare la creazione e la diffusione degli sportelli unici delle Comunità Energetiche, la Commissione europea ha recentemente pubblicato la guida dal titolo “Setting up community energy one-stop-shops”.
Questa guida (allegata in basso) è stata elaborata considerando le esperienze avute da sportelli unici già consolidati in vari paesi dell’UE, differenti sia per il contesto nazionale (normativo e culturale), ma anche per i servizi offerti e per le difficoltà incontrate.
Tra gli sportelli considerati c’è anche l’Agenzia italiana per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, costituita nel 1999 e che finora ha dato supporto a oltre 40 comunità energetiche.
Cos’è lo sportello unico delle comunità energetiche
Lo sportello unico delle comunità energetiche è un’organizzazione nazionale, regionale o locale che fornisce diversi servizi alle comunità energetiche per assisterle sia in fase di costituzione e poi durante l’attuazione dei progetti.
L’utilità di questi sportelli informativi è stata ribadita anche nella strategia dell’UE per l’energia solare: l’informazione è fondamentale per fare chiarezza sui vantaggi dell’autoconsumo per potenziali investitori, cittadini e PMI, si afferma.
Vediamo quindi quali sono gli elementi essenziali da considerare per poter aprire uno Sportello Unico delle Comunità Energetiche, suggeriti dalla guida della Commissione europea.
Cosa offrire
Quando si istituisce uno sportello unico per le comunità energetiche (CER), i primi elementi da definire sono servizi e attività da offrire, che possono variare a seconda del Paese o dellaregione in cui si trovano.
Alcuni dei servizi offerti dagli sportelli in tutta l’Unione Europea riguardano, per esempio, il supporto normativo: gli sportelli unici possono fornire competenze sul contesto legale e normativo, aiutando le comunità energetiche a identificare il miglior assetto giuridico per la loro organizzazione e/o progetto.
Un altro servizio riguarda le assicurazioni, fondamentali per limitare i rischi di un progetto di comunità energetica. Identificare o accedere a un programma assicurativo conveniente e adattato alle specificità di una comunità energetica può essere difficoltoso e per questo alcuni sportelli unici offrono contratti assicurativi alle comunità energetiche.
Per esempio, nel caso dello sportello unico olandese “Energie Samen”, si propone un’assicurazione per coprire i danni materiali e personali per i quali è responsabile la CER. Se la comunità energetica fornisce consulenza, per la quale i membri o terzi potrebbero ritenerli responsabili, Energie Samen raccomanda alle CER di prendere in considerazione anche un’assicurazione di responsabilità professionale.
In questo caso, l’importo assicurato ammonta al massimo a 2,5 milioni € per sinistro e a 5 milioni € per anno assicurativo, con una franchigia standard di 1.000 € per sinistro. Lo sportello olandese fornisce inoltre ai membri del consiglio di amministrazione un’assicurazione di responsabilità civile che copre i casi di fallimento.
Altri sportelli informano le CER sui programmi di finanziamento dai quali attingere, oppure offrono propri programmi di sovvenzione.
Per esempio, lo sportello irlandese “Sustainable Energy Authority of Ireland” prevede un programma con agevolazioni fino a 1,5 milioni di euro per comunità o progetto.
Alcuni sportelli inviano esperti nelle comunità energetiche per assistere il progetto. Per esempio, lo sportello austriaco “Coordination Office For Energy Communities” ha un elenco di esperti sul proprio sito web a cui le comunità energetiche possono ricorrere.
Gli esperti possono registrarsi al sito web senza alcun requisito preliminare, ma devono firmare un accordo per garantire lo standard di qualità richiesto dallo Sportello. Entro pochi mesi dall’iscrizione al sito, gli esperti devono nominare almeno due progetti di riferimento che hanno sostenuto con i loro servizi per dimostrare la loro competenza nel settore e rimanere nell’elenco.
Alcuni sportelli unici forniscono strumenti e software per aiutare le CER nella gestione sia interna che dei membri. In alcuni casi, questi strumenti sono basati su software open source. Alcuni esempi di questi strumenti sono stati raccolti anche in un’apposita Guida della Commissione europea.
Infine, numerosi sportelli unici intervistati forniscono corsi di formazione diretti alle comunità energetiche per sviluppare le proprie competenze.
Per esempio, lo sportello belga “Homegrade Bruxelles” organizza webinar anche per i cittadini su un’ampia varietà di attività di ristrutturazione, tra cui pompe di calore, sostituzione di finestre, efficienza energetica, isolamento dei tetti, solare fotovoltaico, elementi a cui prestare attenzione quando si acquista o vende un edificio, isolamento acustico, materiali isolanti ecologici.
Come finanziarlo
La guida europea fornisce una lista, sicuramente non esaustiva, delle principali fonti di finanziamento su cui fanno affidamento gli Sportelli Unici delle comunità energetiche già esistenti. In alcuni casi, utilizzano anche una combinazione di più fondi.
Tra i fondi nazionali c’è per esempio il programma spagnolo dell’Instituto para la Diversificación y el Ahorro de la Energía, istituito grazie al programma Next Generation EU, come parte del Piano Nazionale di Ripresa. Questo strumento stanzierà 20 milioni di euro per istituire, gestire ma anche adattare gli uffici esistenti in sportelli unici comunitari, per promuovere e creare comunità energetiche.
Invece, a scala regionale la guida riporta l’esempio dello sportello Homegrade Bruxelles, finanziato da tre enti della regione di Bruxelles: Bruxelles Environnement, Urban e Bruxelles Logement. Questo contributo viene rinnovato annualmente, fin dalla nascita dell’organizzazione, sulla base dei rapporti di valutazione dei risultati che Homegrade Bruxelles deve presentare ogni 6 mesi.
In altri casi gli sportelli unici possono essere finanziati attraverso fondi comunitari, come è stato per quello di Asenovgrad in Bulgaria. In questo caso, grazie al progetto europeo UP-STAIRS, sono stati finanziati la fase di costituzione e l’avvio dello sportello, dando la possibilità di assumere esperti con profili diversi (due economisti, un avvocato, due esperti tecnici). Una volta terminato il progetto europeo, l’amministrazione comunale di Asenovgrad finanzierà le attività dello sportello almeno per un altro anno e mezzo.
Ci sono anche sportelli che si autofinanziano, come quello di Osona Energia in Spagna, che ha iniziato le sue attività attraverso il supporto economico del governo catalano, che ha consentito l’assunzione di un esperto a tempo pieno e un esperto part-time per un anno.
Con il finanziamento ricevuto, lo sportello offre gratuitamente servizi alle comunità energetiche, ma sta lavorando anche ad un modello di monetizzazione dei servizi forniti in modo da diventare autosufficiente nel tempo.
Come farlo conoscere
Raggiungere il pubblico target è fondamentale per poter fornire i corretti servizi alle comunità energetiche.
Oltre agli approcci comunicativi tradizionali (web, newsletter, social media, brochure, eventi, ecc.), l’esperienza degli sportelli unici esistenti mostra che gli approcci che hanno prodotto risultati di grande impatto erano basati sulla collaborazione con il governo locale, regionale o nazionale.
Per esempio, lo sportello per la ristrutturazione di case Homegrade Bruxelles ha avuto successo quando ha collaborato con la campagna Renolution, organizzata dal governo regionale. Soprattutto a causa della crisi energetica, la campagna ha attirato l’attenzione dei cittadini per ricevere supporto pratico con i loro progetti di ristrutturazione.
Per raggiungere più cittadini, Homegrade Bruxelles sta anche collaborando con il maggior numero possibile di comuni che, per vari motivi – riduzione della povertà energetica, raggiungimento degli obiettivi di ristrutturazione, regolarizzazione degli edifici nella regione – sono interessati a promuovere le attività dello sportello unico.
Come assistere le comunità energetiche
Per garantire un servizio efficiente, la guida propone 4 passi da seguire.
Il primo step è ovviamente il primo contatto: nella maggior parte dei casi le comunità energetiche si mettono in contatto via e-mail o tramite un modulo sul sito web, telefonicamente o visitando i loro uffici in presenza.
Poi c’è l’analisi dei bisogni della comunità energetica: la comprensione del contesto e dei membri partecipanti e analisi dei dati esistenti per definire le priorità del piano d’azione.
Un terzo passo riguarda il coinvolgimento di esperti che aiuteranno la comunità nel suo progetto. Dopo di ciò, lo sportello dovrebbe chiedere i feedback per migliorare i suoi servizi. Ciò potrebbe essere fatto tramite un sondaggio sulla soddisfazione del cliente, con una chiamata, una riunione o un’e-mail.
Monitoraggio e valutazione dei servizi
Valutare regolarmente i risultati delle attività dello sportello, suggerisce la guida, aiuta a comprendere l’efficacia dell’offerta dei servizi, sia nel suo complesso che delle singole attività; aiuta inoltre a identificare le cose da migliorare.
I dati di monitoraggio e valutazione saranno utili anche per sostenere l’eventuale richiesta di un finanziamento e a rendere la rendicontazione più efficace.
Formazione del personale
Un’ultima importante attività dello sportello unico per le comunità energetiche è la necessità di formare il personale che gestirà lo sportello, soprattutto perché il tema delle comunità energetiche è ancora nuovo anche per molti esperti energetici
La guida segnala un documento, finanziato nell’ambito del progetto UE “UP-STAIRS”, che riporta un programma ed elenca i singoli moduli per formare gli operatori, prima dell’apertura dello sportello unico delle comunità energetiche.
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