GSE e controlli antimafia: diversi gli incentivi sospesi erroneamente

Cos’è il certificato antimafia, i soggetti obbligati a presentarla al GSE e la documentazione necessaria. Cosa fare in caso di errata comunicazione da parte del GSE. Una nota della società MC Energy.

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L’informazione antimafia, ai sensi del Decreto Legislativo 159/2011 e s.m.i., è un provvedimento – rilasciato dalla Prefettura tramite la Banca Dati Nazionale Unica della documentazione antimafia – che attesta la sussistenza o meno, in capo a persone fisiche e giuridiche, di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto e di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi delle società o imprese interessate.

In seguito al mancato rispetto dei termini, il Gestore dei Servizi Energetici può sospendere l’erogazione degli incentivi.

Il GSE, infatti, “ha l’obbligo di acquisire d’ufficio, tramite le Prefetture, la certificazione antimafia per tutti gli operatori che ricevono incentivi per un importo superiore a 150.000 €, calcolato per l’intera durata del periodo incentivante”.

Tutti gli operatori inclusi in questo ambito, quindi, devono compilare tale dichiarazione. Le verifiche antimafia sono effettuate ai soggetti indicati dall’art. 85 del D.Lgs. 159/2011 e s.m.i. e ai loro familiari conviventi. Con questi ultimi si intende “chiunque conviva” con i soggetti sottoposti ai controlli, purché maggiorenne.

Per quanto riguarda la documentazione da presentare, il Soggetto Responsabile deve fare pervenire al GSE:

  • la dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, dove sono presenti i soggetti che devono essere controllati;
  • la dichiarazione sostitutiva redatta ai sensi del D.P.R. 445 del 2000, a cura dei medesimi soggetti obbligati, riferita ai loro familiari conviventi di maggiore età;
  • l’eventuale dichiarazione di esenzione dall’obbligo della presentazione della documentazione antimafia.

Sono esenti dal presentare la documentazione:

  • Enti pubblici non economici, Amministrazioni pubbliche
  • Studi professionali
  • Scuole Pubbliche/Parificate, Strutture Sanitarie Pubbliche
  • Condomini
  • Regioni e autonomie locale, Enti Locali
  • Enti pubblici economici
  • Enti non commerciali

L’informazione antimafia ha una validità di 12 mesi dalla data del rilascio, quindi deve essere aggiornata periodicamente. Ciò significa che bisogna predisporre ogni anno i documenti richiesti e inviarli al GSE, tramite la sezione del Portale informatico Antimafia del Gestore, anche se non vi sono stati cambiamenti nell’assetto societario o nei componenti del nucleo familiare.

Il GSE, in mancanza della documentazione necessaria, debitamente compilata, sottoscritta e corredata dei documenti di identità in corso di validità di ogni dichiarante, ha quindi il diritto di sospendere le convenzioni e ogni tipo di incentivo.

La comunicazione errata da parte del GSE

Tuttavia il Gestore di recente ha bloccato erroneamente delle agevolazioni.

In particolare, il GSE aveva inviato in prima istanza una comunicazione di Preavviso di sospensione di ogni forma di incentivazione in essere con il GSE per mancanza della documentazione necessaria ai controlli antimafia”, dove si consigliava di controllare l’aggiornamento annuale della documentazione antimafia o di provvedervi entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione della mail.

La comunicazione era rivolta sia a coloro che non avevano effettuato l’aggiornamento o che l’avevano effettuato in maniera errata o incompleta, sia a quelli che avevano già aggiornato i dati sul portale GSE.

In seguito, il GSE ha inviato una nuova comunicazione sulla sospensione dell’incentivo per pratiche antimafia GSE incomplete, non conformi o non pertinenti.

In questo caso si tratta della “Sospensione della Convenzione per mancanza della documentazione necessaria ai controlli antimafia ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia.”

Questa email sembra però che sia stata inviata anche a coloro che hanno caricato in maniera corretta e nelle tempistiche l’aggiornamento dell’antimafia.

Il contenuto riporta che: […] nonostante i numerosi inviti e il sollecito, con il quale Vi si chiedeva, in ragione della documentazione risultata incompleta e/o non conforme ovvero della dichiarazione di esenzione risultata non pertinente da Voi presentata, di inoltrare entro i successivi 30 giorni la Documentazione Antimafia o nuova richiesta di esenzione, pena la sospensione degli incentivi, ad oggi non risulta che abbiate provveduto a trasmettere la documentazione richiesta; la trasmissione di questi documenti costituisce adempimento necessario e propedeutico per gli accertamenti previsti dal Codice antimafia.

Pertanto, con la presente il GSE comunica che gli effetti della Convenzione in Conto Energia sono cautelativamente sospesi. […]

Il GSE comunque informa che nel caso in cui il Soggetto Responsabile abbia i documenti e i dati corretti dovrà trasmettere attraverso il portale web la documentazione necessaria ai controlli antimafia verificandone la conformità con la dichiarazione.

Le convenzioni verranno così riattivate dopo avere eseguito le opportune verifiche sulla nuova documentazione e sulla trasmissione della documentazione antimafia alla Prefettura – UTG competente attraverso la Banca Dati Nazionale Antimafia.

MC Energy è a supporto degli operatori del settore e dei proprietari di impianti fotovoltaici per analizzare la propria situazione o gestire interamente la pratica.

La Dichiarazione Antimafia inizialmente poteva sembrare un attività banale, ma ad oggi non bisogna sottovalutarla perché inizia ad essere una tra le tante motivazioni che potrebbero portare il GSE a decidere di sospendere o rimodulare l’Incentivo Fotovoltaico.

Potete contattare MC Energy per maggiori informazioni e per approfondire insieme la situazione del vostro impianto FV. Email: [email protected] – tel: (+39) 0731 619257

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