La Grecia punta a 2 GW di eolico offshore

Approvata dal Parlamento la prima legge nazionale per lo sviluppo dei parchi eolici in mare al 2030. Si partirà con le aste nel 2025-2026, dopo aver individuato le zone idonee.

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Anche la Grecia si candida a diventare uno dei mercati emergenti in Europa per i nuovi parchi eolici in mare.

È di poche settimane fa il voto del Parlamento greco che ha approvato la prima legge nazionale per il settore eolico offshore, dove si punta a realizzare almeno 2 GW di impianti al 2030.

Lo riporta WindEurope, in una breve analisi sulle prospettive di questa tecnologia nel mercato ellenico delle energie rinnovabili.

La Grecia ha 4,5 GW di eolico, tutto installato a terra, in grado di soddisfare il 18% circa della domanda elettrica complessiva del Paese. Ma il suo potenziale è molto più ampio, specialmente guardando alle installazioni marine,che in buona parte saranno di tipo floating, cioè galleggianti, date le caratteristiche dei fondali greci.

Nei prossimi mesi, il ministero greco per energia e ambiente adotterà una serie di decreti, al fine di individuare le aree marine in cui si potranno sviluppare gli impianti, anche in base alle valutazioni degli impatti ambientali, e di specificare i criteri delle aste che assegneranno la nuova potenza eolica offshore.

Sono previste delle consultazioni per definire le zone idonee ai parchi offshore, in modo da bilanciare gli interessi dei vari settori coinvolti (produzione di energia, turismo, pesca).

Gli operatori, sottolinea WindEurope, potranno chiedere permessi non esclusivi di ricerca nelle aree individuate: ciò permetterà loro di svolgere studi per valutare con più precisione il potenziale delle risorse energetiche (ventosità, conformazione dei fondali e così via).

Il primo round  di domande è previsto tra 1-2 anni, mentre la prima asta dovrebbe tenersi nel 2025-2026; solo gli operatori con permessi di ricerca potranno parteciparvi.

I vincitori avranno il diritto esclusivo di costruire e gestire i parchi offshore e riceveranno un incentivo sotto forma di tariffa premio “scorrevole”, con un meccanismo molto simile ai contratti per differenza (CfD: Contract for Difference).

In sostanza, lo schema di incentivo sarà studiato per stabilizzare il flusso dei ricavi degli impianti eolici, in base agli andamenti dei prezzi elettrici sul mercato.

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