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Global warming, il colosso delle assicurazioni teme un crollo del Pil mondiale

Le valutazioni di Swiss Re su 48 paesi: l’impatto dei cambiamenti climatici rischia di far sparire fino al 18% del Pil mondiale a metà secolo.

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Una buona fetta del Pil globale rischia di svanire a causa degli impatti dei cambiamenti climatici.

Lo sostiene il colosso svizzero delle assicurazioni, Swiss Re, nel presentare il suo “Climate Economics Index”: un indice che comprende 48 paesi (rappresentano il 90% circa del sistema economico mondiale) e valuta quanto le singole nazioni siano esposte al rischio climatico e alle sue conseguenze.

In particolare, nello scenario in cui non saranno adottate misure adeguate di mitigazione contro il cambiamento climatico e dove si potrà registrare un incremento delle temperature medie di circa 3 °C in confronto al periodo preindustriale, la crisi climatica potrebbe mangiarsi il 18% del Pil su scala mondiale già al 2050.

Al contrario, se saranno rispettati gli obiettivi degli accordi di Parigi (limitare il surriscaldamento a +1,5-2 °C), secondo Swiss Re, sarebbe a rischio il 4% del Pil complessivo entro metà  del nostro secolo.

Rimanendo sulla traiettoria attuale di aumento delle temperature, afferma Swiss Re, si va verso una perdita del Pil intorno al 10% a metà secolo sempre a causa del cambiamento climatico.

Difatti, si legge in una nota, con un aumento di 2-2,6 °C della temperatura media, il sistema economico globale potrebbe decrescere di 11-14 punti percentuali nei prossimi 30 anni.

In sostanza, questo indice è uno stress-test con cui valutare la resilienza al cambiamento climatico di differenti paesi.

La Cina è il paese più esposto ai potenziali rischi del global warming, sostiene Swiss Re: Pechino potrebbe perdere fino al 24% del suo Pil da qui al 2050 nello scenario peggiore, mentre Europa e Stati Uniti vedrebbero le loro economie ridursi del 10-11% circa.

La classifica elaborata da Swiss Re è ancora più articolata, perché oltre al climate risk generale in rapporto al Pil, si valuta anche la vulnerabilità di ciascun paese alle condizioni ambientali estreme (ondate di calore, siccità, inondazioni, tifoni, allagamenti), oltre alla capacità di adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

La mappa sotto, tratta dalle analisi della società assicurativo svizzero, riassume il grado di resilienza dei 48 paesi considerati, in base alle tre dimensioni citate: climate risk, vulnerabilità agli eventi estremi, adattamento (cliccare sopra per ingrandire).

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