Dopo l’appalto da 28 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine portuali di Bari e Taranto annunciato a gennaio, si moltiplicano gli aggiornamenti su scali che scelgono questa opzione tecnologica detta “cold ironing”.
Ad esempio, l’Organismo di partenariato della risorsa mare presso l’Autorità di sistema portuale Tirreno meridionale-Ionio ha approvato il 10 febbraio una variazione al programma operativo triennale, facendo salire a 66 milioni di euro il finanziamento del progetto di elettrificazione della banchina di levante, nel porto di Gioia Tauro.
Inizialmente lo stanziamento dell’ente era di 18 mln €, ai quali sono stati aggiunti a fine gennaio 48 mln € da parte del ministero delle Infrastrutture tramite fondi Pnrr.
Proprio la provenienza del finanziamento nazionale impone di ultimare il collaudo dell’opera entro marzo 2026. “Si tratta evidentemente di una sfida difficilissima che noi abbiamo colto, per la quale abbiamo già destinato, in emergenza, l’impegno di metà del personale dell’ente”, commenta il presidente dell’Autorità di sistema, Andrea Agostinelli, invitando gli stakeholder del territorio a collaborare.
Di cold ironing si parla anche in Liguria, dove la Regione ha dato via libera a un progetto Terna per le banchine del porto di La Spezia. In questo modo si potrà procedere alla realizzazione di opere e impianti, per una potenza complessiva di 110 MW.
“Si tratta della prima autorizzazione a livello nazionale per interventi di competenza Terna, nell’ambito del piano di cold ironing delle banchine portuali”, spiega una nota del Tso. L’investimento previsto è di circa 38 milioni di euro per la realizzazione di una nuova stazione elettrica di smistamento a 132 kV denominata “La Spezia Stagnoni”, in tecnologia “blindata compatta” per ridurre l’impatto sul territorio. A ciò si aggiungono due collegamenti in cavo interrato per 2,5 km totali.
Gli interventi si integrano con il nuovo elettrodotto in cavo La Pianta – La Spezia, avviato nel 2024, che permetterà la connessione della nuova cabina primaria del distributore locale alla rete elettrica nazionale. Inoltre, il progetto rafforzerà la magliatura della rete locale.
Durante la fase di stazionamento nei porti, sottolinea Terna, “le grandi navi rimangono spesso attive, contribuendo fino al 20% dell’inquinamento delle città portuali. Il cold ironing, dunque, consentirà alle navi di spegnere i motori ausiliari e alimentarsi direttamente dalla rete elettrica di terra durante la sosta, riducendo significativamente l’inquinamento atmosferico e acustico”.
Discorso analogo per il porto di Civitavecchia, dove il cantiere per l’elettrificazione delle banchine sarà inaugurato il 13 febbraio. A realizzare l’opera saranno Fincantieri, Installazione Impianti, Port Utilities e Nidec, riuniti in un raggruppamento che si è aggiudicato un appalto da 63,4 milioni di euro.