In Germania è iniziata la costruzione della nuova gigafactory di Northvolt, l’azienda svedese nata nel 2016 per produrre in Europa batterie al litio destinate ai veicoli elettrici, alle applicazioni industriali e all’accumulo di rete.
Il polo industriale tedesco, spiega una nota della società, darà lavoro a circa 3.000 persone e avrà una capacità produttiva massima annuale pari a 60 GWh. Le attività dovrebbero partire nel 2026.
La gigafactory, battezzata Northvolt Drei, sorgerà presso la cittadina di Heide, nel distretto di Dithmarschen, nella Germania settentrionale (Schleswig-Holstein).
Alla cerimonia di partenza dei lavori erano presenti le massime autorità federali: il cancelliere Olaf Scholz e il vice-cancelliere, oltre che ministro per l’Economia e la protezione climatica, Robert Habeck.
La Germania, evidenzia una nota del governo federale, è un forte paese industriale e la produzione di automobili rimane la spina dorsale del settore, anche oltre i motore a combustione. “Per questo abbiamo bisogno di celle per batterie prodotte in Germania, prodotte in Europa”, ha affermato Scholz.
Tra i motivi che hanno portato Northvolt a scegliere il nord della Germania, c’è anche l’abbondanza di energia rinnovabile da parchi eolici a terra e offshore. È un elemento di fondamentale importanza per l’azienda svedese, che punta a produrre batterie green utilizzando elettricità pulita e sviluppando nuove soluzioni per il recupero e il riciclo degli accumulatori.
Il progetto, riferisce poi l’agenzia Euractiv, è stato approvato dalle autorità tedesche “a una velocità inusuale” grazie al pragmatismo delle comunità locali coinvolte, tanto che Scholz ha parlato di un nuovo “ritmo Dithmarschen”, che si augura sarà applicato anche nel resto del Paese per velocizzare gli investimenti.
Northvolt investirà circa cinque miliardi di euro nel progetto. La compagnia svedese riceverà 700 milioni di euro in sovvenzioni dirette dal governo federale e dallo Stato dello Schleswig-Holstein.
La Commissione europea a gennaio aveva approvato gli aiuti tedeschi a Northvolt, nell’ambito delle regole temporanee sugli aiuti di Stato approvate nel 2023 che consentono, in particolare, di sussidiare determinati investimenti che altrimenti rischierebbero di andare in paesi extra Ue.
In pratica, Bruxelles ha previsto un sistema di “matching” dei sussidi che permette ai paesi dell’Ue di contrastare gli aiuti esteri con le proprie offerte (nel caso specifico di Northvolt, i sussidi offerti dagli Stati Uniti per una fabbrica in Nebraska), al fine di evitare la delocalizzazione produttiva e potenziare la capacità manifatturiera made in Europe.
Northvolt, ricordiamo, attualmente fornisce batterie dalla sua prima gigafactory Northvolt Ett (a Skellefteå in Svezia) e dal suo campus di ricerca, sviluppo e industrializzazione Northvolt Labs, supportata da oltre 6.000 dipendenti in Svezia, Germania, Norvegia, Polonia, Portogallo, Stati Uniti e Canada.