La Germania ha dichiarato lo stato di preallarme per le forniture gas, in seguito alla richiesta di Mosca di pagare le sue esportazioni di combustibili fossili in rubli a tutti i Paesi considerati “ostili” (Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione europea).
Ad annunciare la decisione del governo federale tedesco è stato il vice cancelliere e ministro degli Affari economici e delle azioni per il clima, Robert Habeck (Verdi), precisando che al momento non ci sono colli di bottiglia e che la sicurezza energetica è garantita, con gli stoccaggi gas tedeschi pieni al 25% circa della loro capacità.
Habeck ha anche chiesto alle aziende e alle famiglie di ridurre quanto più possibile i consumi energetici, perché “ogni kWh conta”.
Così Berlino si sta preparando a una possibile interruzione delle forniture di gas dalla Russia; il governo ha anche convenuto di istituire una task force di emergenza (fonte agenzia Euractiv) per esaminare e valutare la sicurezza degli approvvigionamenti e dare via libera a eventuali misure aggiuntive (si veda anche questo nostro articolo).
La task force sarà formata da membri del ministero di Habeck e degli Stati federati, oltre che da rappresentanti della Bundesnetzagentur (Agenzia federale delle reti) e degli operatori di trasmissione.
In Italia, analogo annuncio dello stato di preallarme era stato dato lo scorso febbraio dal ministero della Transizione ecologica, dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina; nel nostro Paese è una misura di cautela che prevede un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale e un riempimento anticipato degli stoccaggi.
La Germania è molto dipendente dal gas russo: in media negli ultimi anni ha importato il 55% di questa risorsa energetica da Mosca, ha ricordato Habeck, aggiungendo però che la quota è ora scesa al 40% circa.
Lo stato di preallarme è il primo di tre livelli nella scala delle emergenze. Il secondo livello (allarme) lascia ancora al mercato il compito di regolare domanda e offerta, mentre nel terzo livello, quello della vera e propria emergenza, è lo Stato a intervenire direttamente, tramite il regolatore di rete, per distribuire il gas disponibile, dando priorità alle abitazioni e agli ospedali.