Crisi energetica, cos’è lo stato di pre-allarme gas e cosa aspettarsi dal nuovo decreto

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Che cosa comporta la decisione del ministero della Transizione ecologica, mentre si aspetta entro oggi il nuovo decreto.

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Ieri il ministero della Transizione ecologica ha dichiarato lo stato di pre-allarme per le forniture nazionali di gas, come informa una nota di Snam.

In attesa del nuovo decreto contro il caro energia, annunciato dal premier Draghi e che dovrebbe essere deciso oggi in CdM, vediamo che cosa significa il pre-allarme e perché è stato adottato dal Governo italiano.

Lo stato di pre-allarme è il primo dei tre livelli della procedura di emergenza gas; è una misura di cautela che avvia “un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale” e “un riempimento dello stoccaggio anticipato”, come accaduto per il freddo invernale del 2017 (fonte Ansa, che cita fonti interne del MiTE).

La decisione, precisa la nota, è stata presa considerando lo stato di guerra tra Russia e Ucraina e considerando che “il livello di pericolosità della minaccia alle forniture è sensibilmente maggiore rispetto a quanto previsto nelle analisi di rischio svolte in passato in ottemperanza del Regolamento UE 2017/1938, da cui derivano gli attuali piani di azione preventiva e di emergenza”.

Inoltre, il ministero ha ritenuto opportuno “predisporre eccezionali misure preventive volte a incentivare un riempimento dello stoccaggio anticipato rispetto alle procedure adottate in condizioni normali” e “sensibilizzare gli utenti del sistema gas nazionale della situazione di incertezza legata al conflitto […] benché la situazione delle forniture sia al momento adeguata a coprire la domanda interna“.

Tra le prossime misure ipotizzate da Draghi, ricordiamo, ci sono varie forme di interrompibilità dei consumi a una riapertura di emergenza delle centrali a carbone.

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