Gas, l’Ue ha ridotto del 19% i consumi da agosto 2022 a gennaio 2023

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Negli stoccaggi ci sono 15 miliardi di metri cubi in più di quanto la Iea stimava lo scorso dicembre. I dati Eurostat.

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Il consumo di gas naturale nell’Ue è diminuito del 19,3% in sei mesi, da agosto 2022 a gennaio 2023, rispetto alla media per lo stesso periodo nei 5 anni precedenti.

Complice un inverno decisamente mite, siamo sulla buona strada per l’obiettivo del piano REPowerEU, che è di ridurre del 15% i consumi per il periodo agosto 2022-marzo 2023 (sempre rispetto alla media dello stesso periodo dei cinque anni precedenti).

Lo dicono i nuovi dati diffusi da Eurostat, secondo i quali, tra i paesi dell’Ue, a tagliare di più i consumi sono stati Finlandia (-57,3%), Lituania (-47,9%) e Svezia (-40,2%), mentre l’Irlanda è il paese meno virtuoso (con un calo solo dello 0,3%) e l’Italia è sotto la media Ue, ma comunque ben oltre il 15% di riduzione (nel 2022 in Italia il consumo di metano è sceso del 9,8% sul 2021).

Osservando i dati mensili da gennaio 2022 a gennaio 2023, i consumi sono stati costantemente al di sotto della media 2017-2022.

Tra gennaio e luglio 2022, il consumo di gas naturale nell’Ue variava tra 1.938 petajoule (PJ) a gennaio e 785 PJ a luglio, indicando una diminuzione mensile complessiva, rispetto alla media 2017-2022, anche prima che l’obiettivo di riduzione del gas del 15% fosse fissato dal regolamento (UE) 2022/1369 nell’ambito del piano RepowerEU.

I cali maggiori si sono registrati nel secondo semestre dell’anno, a partire da agosto 2022, con una riduzione dei consumi del 14%, seguita dal -14,3% di settembre, dal -24,7% di ottobre e dal -25% di novembre.

Il consumo a dicembre 2022 ha toccato 1.575 PJ, indicando un calo minore (-12,6%) rispetto ai mesi precedenti, ma poi è diminuito ulteriormente a gennaio 2023 (-22,1%).

I dati sui consumi, peraltro non inaspettati, fanno tirare un sospiro di sollievo rispetto agli allarmi che erano risuonati a inizio inverno.

Lo evidenzia ad esempio la relazione preparata dalla Iea per la riunione dei ministri dell’energia tenutasi la settimana scorsa (mercoledì 15 febbraio): il nuovo report (link in basso) mostra che il potenziale gap tra domanda e offerta di gas naturale dell’Unione europea nel 2023 si è ridotto notevolmente rispetto a quanto la stessa Agenzia prospettava solo a dicembre.

Merito, si spiega, di “un’azione politica tempestiva e temperature invernali insolitamente miti”, che hanno consentito di riempire gli stoccaggi con 15 miliardi di metri cubi in più rispetto a quanto inizialmente previsto.

Questa prospettiva migliorata, avverte comunque la Iea, “non dovrebbe essere una distrazione dalle misure necessarie per ridurre in maniera strutturale la domanda di gas naturale per mitigare l’esposizione dell’Unione europea ai rischi esogeni”.

Se le cose si mettessero male sul fronte meteorologico e su quello delle forniture – cioè in uno scenario in cui il gas russo cessi da metà febbraio 2023, le forniture di Gnl rimangano limitate e la domanda aumenti – nell’Ue nel 2023 potrebbe esserci un divario tra domanda e offerta per 40 miliardi di metri cubi, avverte la Iea.

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