Gas russo, “non basta diversificare: l’Ue superi la sua dipendenza dal metano”

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Undici ex capi politici Ue, tra cui Romano Prodi, hanno inviato una lettera a Bruxelles chiedendo di puntare di più sulle rinnovabili.

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I Paesi europei devono evitare di bloccarsi nella dipendenza dai combustibili fossili, mentre cercano di sostituire gas e petrolio russi con gas e petrolio di altri fornitori.

Questo il succo di una lettera  inviata alla Commissione Ue da 11 ex capi politici Ue, tra cui Romano Prodi (ex presidente della Commissione europea nei primi anni 2000), Connie Hedegaard (ex commissario Ue per il clima) e Pascal Lamy (ex commissario Ue per il commercio).

“La semplice diversificazione delle importazioni di combustibili fossili servirà solo a mantenere la dipendenza energetica Ue da altri paesi, molti dei quali non rispettano i valori della Ue”, affermano gli ex funzionari nella lettera, indirizzata alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al capo della politica climatica Frans Timmermans nella lettera (citata dalla Reuters)

Invece Bruxelles ha bisogno di un piano di emergenza per una drastica riduzione dell’uso di combustibili fossili in linea con gli obiettivi climatici, puntando sul risparmio energetico, sulla massiccia espansione dei parchi eolici e solari, sugli incentivi alle imprese per passare alle tecnologie pulite low-carbon.

Gli ex funzionari hanno anche affermato che i nuovi contratti di fornitura di gas dovrebbero avere durata limitata e che la Commissione dovrebbe ritirare la sua proposta di includere il gas nella nuova tassonomia degli investimenti sostenibili.

Intanto Bruxelles ha annunciato ieri, mercoledì 4 maggio, la sua proposta di un embargo totale entro 6-8 mesi al petrolio russo, dentro al nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, ma attuare questa misura sembra più difficile del previsto, date le richieste di diversi Paesi – tra cui Slovacchia e Ungheria – di ottenere speciali esenzioni dal bando alle importazioni.

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