Gas, ecco il piano risparmi del Governo. Come funzionerà il riscaldamento questo inverno?

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Temperature ridotte di un grado. Impianti accesi 15 giorni in meno e per meno tempo.

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È stato pubblicato il Piano del Governo per il contenimento dei consumi di gas naturale volto a ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno. Le misure, si legge nel testo, vogliono inoltre rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023.

Il Piano, allegato in basso, riduce di 15 giorni il periodo di accensione dei riscaldamenti, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio, e diminuisce di 1 ora la durata giornaliera di accensione.

La misura prevede lievi sfumature di intervento in base alle zone climatiche:

a) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo
b) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo
c) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo
d) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile
e) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile
f) Zona F: nessuna limitazione.

Scendono inoltre di 1 °C le temperature interne stabilite dall’articolo 3, comma 1, del DPR n.74/2013. Nello specifico saranno previsti:

a) 17 °C +/ 2 °C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
b) 19 °C +/ 2 °C di tolleranza per tutti gli altri edifici.

Sono esentate dal provvedimento le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.).

La riduzione dei consumi promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del Ministro della Transizione Ecologica.

In seguito alle nuove misure, l’Enea ha rivisto le sue previsioni sulla possibile riduzione dei consumi e i risparmi calcolati considerando il periodo compreso tra il 1° agosto e il 31 marzo (243 giorni) ammonterebbero a oltre 3 miliardi di mc:

Queste misure – si spiega –  integrano il piano di diversificazione già messo in atto dal Governo e servono transitoriamente a mantenere adeguati standard di sicurezza e preservare le riserve disponibili, in attesa che siano pienamente operativi i nuovi canali di importazione di gas (compreso il Gnl).

Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano a un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 mld mc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 mld mc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi (vedi Come risparmiare energia a casa in 6 semplici passi).

Il MiTE spiega che quella contenuta nel documento è una prima previsione di misure di contenimento, che potranno essere integrate con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare degli energivori.

Al riguardo è stato aperto un confronto con Confindustria per definire contenuti e modalità di attuazione, ed è inoltre in corso, con la collaborazione di SNAM e Confindustria, un rilevamento mediante questionari delle diverse imprese interessate, per determinare il potenziale di riduzione dei consumi su base volontaria/incentivata e le categorie di imprese che hanno cicli produttivi non interrompibili senza preavviso.

Il Ministero fa sapere che parallelamente saranno organizzate le misure già previste dal Piano di emergenza gas nazionale, quale l’interrompibilità volontaria dei prelievi di gas e il peak shaving con GNL.

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