Fotovoltaico ed eolico, bistrattati ma alla prova dei fatti vincenti

La presentazione di Nicola Armaroli al Forum Italia Solare smonta i soliti miti contro rinnovabili e solare FV. Ecco dove stanno andando veramente investimenti e ricerca, anche se c'è chi vorrebbe frenare.

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Un’interessante relazione in apertura del Forum di Italia Solare (4-5 dicembre, a Roma) ha provato a mettere in evidenza alcune sciocchezze che i detrattori delle rinnovabili (alias, fautori del status quo energetico, ma anche nuclearisti convinti) tendono a ripetere come un mantra che ormai ha stancato.

A dare un netto messaggio è Nicola Armaroli, ricercatore del CNR-ISOF, non certo nuovo per la sua vivace comunicazione energetica che si basa su dati e fatti, e che prova a fornire non solo una fotografia del settore ma anche un po’ il suo percorso tra passato, presente e futuro.

Pubblichiamo in calce la sua presentazione, ma qui vorremmo commentare alcune delle slide che ha illustrato, conosciute dagli operatori, ma sempre significative e che vale la pena evidenziare ancora.

Partiamo con i nuovi investimenti in potenza elettrica. Dove si stanno direzionando?

Come dimostra un grafico di Bloomberg NEF riportato da Armaroli, la potenza installata di solare ed eolico nel 2012 era di 47 GW, dieci anni dopo, nel 2021, è stata di 272 GW (circa +500%) e quest’anno, come i numeri già dimostrano, sarà molto più elevata. Il nucleare (barra rossa) è pressoché impercettibile.

Si sottolinea che la potenza è meno significativa della reale produzione. Ebbene, la quota mondiale di rinnovabili sulla generazione elettrica è passata da 22,8 PWh nel 2012 a 29,8 PWh nel 2022, cioè un +30,7%.

Solare ed eolico, in dieci anni aumentano dal 2,8% sul totale al 12,1%. In calo fonti fossili e nucleare. Ancora una transizione lenta, ma questa è l’irreversibile tendenza.

Da qui, un’altra accusa: le rinnovabili contano poco nel mix elettrico. Nel 2024 la Iea (stima del settembre 2023) ci dice invece che le rinnovabili supereranno la produzione elettrica da carbone. E già nel 2022 la produzione elettrica da eolico e solare in Europa aveva sorpassato quella generata con le centrali a gas (dato Ember). La direzione è chiara.

Nel 2027, secondo la Iea, il fotovoltaico sarà la fonte più installata nel mondo in termini di potenza.

Va bene, ma si dice, tra le rinnovabili c’è tanto idroelettrico, quello di grande scala. Eppure, solare FV ed eolico nel 2022 hanno generato nel mondo quanto 600 centrali nucleari o a carbone da 1 GW.

E poi, ancora, nel 2012 la potenza installata era di circa 100 GW fotovoltaici, nel 2022 è arrivata a 1.185 GW. La potenza eolica era di 283 GW, nel 2022 è passata a 906 GW. Trend irrilevanti?

Un passaggio storico sull’Italia e sulle sue vecchie ambizioni governative di fare 4 centrali nucleari EPR da 1,6 GW ciascuno.

Il piano Enel-Edf del 2010-2011 era stato quasi dato per fatto, poi, fortunatamente per l’erario e per le nostre tasche, è stato seppellito dal successivo referendum; ma lo sarebbe stato anche facendo due conti economici in modo trasparente.

I reattori previsti dovevano generare 50 TWh questi reattori e ogni anno, anche se da quando non era proprio chiarissimo. Intanto in questi dieci anni, nonostante il freno della politica e delle lobby fossili, fotovoltaico ed eolico hanno messo in campo nel nostro paese circa 40 GW per una produzione di 56 TWh/anno (stima prevista per il 2023). Solare/Eolico 56, nucleare 0. Partita, cappotto!

A volte serve sbloccare dei ricordi, soprattutto quelli di qualche politico…

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