Fine del servizio di tutela luce-gas, i partiti di maggioranza chiedono il rinvio

CATEGORIE:

Presentati due subemendamenti da M5S e Pd al ddl Bilancio. Si punta al mercato libero nel 2021-2022.

ADV
image_pdfimage_print

Continua a evolversi la “saga” della fine del servizio in maggior tutela per i mercati luce-gas.

Dopo la segnalazione dell’Autorità per l’energia a governo e parlamento, in cui si raccomanda di seguire un “percorso di graduale superamento” delle tariffe tutelate prima di liberalizzare al 100% i mercati energetici per i clienti finali (domestici e piccole imprese), è il turno di due proposte presentate dai partiti di maggioranza, sotto forma di subemendamenti agli emendamenti dei relatori al ddl Bilancio attualmente in discussione al Senato.

Si parla sempre di rinviare lo stop definitivo al servizio di tutela, ora previsto al primo luglio 2020, ma con qualche differenza sui tempi tra le due proposte e anche rispetto alle indicazioni emerse finora.

In particolare, il testo presentato dal Movimento 5 Stelle punta a posticipare di quasi due anni l’ingresso di tutti i clienti nel mercato libero, più precisamente al primo gennaio 2022

Il subemendamento del Pd fissa una serie di tappe più graduali: si parte dal primo gennaio 2021 con i clienti commerciali che hanno potenze impegnate superiori a 16,5 kW, per poi proseguire con le imprese che hanno potenze inferiori a tale soglia (dal primo luglio 2021), chiudendo il cerchio con tutti i clienti domestici dal primo gennaio 2022.

Diversi anche i termini fissati dalle due iniziative per l’approvazione, da parte del MiSE, del decreto con le modalità per l’ingresso nel mercato libero: 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio nel testo M5S, 60 giorni invece nel testo del Pd.

ADV
×