Eni punta a emissioni zero… al 2050

Ma per ora gli investimenti in fossili restano maggioritari.

ADV
image_pdfimage_print

Eni ha rivisto al rialzo il suo target di decarbonizzazione, ma nel breve termine la quota maggiore degli investimenti della partecipata pubblica continua ad andare ad attività dannose per il clima.

Se l’anno scorso si era impegnato a tagliare dell’80% al 2050 le sue emissioni, ora il gruppo del Cane a sei zampe vuole raggiungere, per la stessa data, la “totale decarbonizzazione di tutti i prodotti e processi”, con target intermedi del 25% al 2030 (sul 2018) e del 65% al 2040. Obiettivo abbinato, quello di intensità energetica zero, sempre al 2050, con nuovi traguardi intermedi: -15% al 2030 (precedentemente previsto al 2035) e -40% al 2040.

L’annuncio è arrivato venerdì, con la presentazione del Piano strategico 2021-2024 (documento in basso).

Se sul lungo termine Eni guarda alla sfida climatica, sfogliando la strategia, è chiaro che il suo piano, che l’ad Claudio De Scalzi ha definito “concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile”, vede un abbandono delle fossili molto graduale, per usare un eufemismo.

Nel prossimo quadriennio, infatti, il 65% degli investimenti andranno all’upstream, con una produzione in crescita annua del 4% dagli 1,7 milioni di barili/giorno del 2021 a 2 mln bep/g del 2024 grazie al completamento di 14 grandi progetti (vedi infografica).

Fino al 2025 il gruppo aumenterà la sua produzione di idrocarburi, anche se sposterà il peso sul gas che nel 2024 costituirà il 55% circa delle riserve, contro il 50% attuale. Il metano, secondo la nota di Eni, “costituirà un importante sostegno alle fonti intermittenti nell’ambito della transizione energetica” e nella strategia la produzione gas raggiungerà quella petrolifera tra il 2030 e il 2040 per arrivare al 90% del totale al 2050.

Sul sentiero della decarbonizzazione invece il Cane a sei zampe si incammina innanzitutto con la fusione dei business retail e rinnovabili, che contribuirà a una “crescita accelerata” della base retail a 15 milioni clienti.

Per le rinnovabili, dagli 0,7 GW attuali, si prevede un aumento della capacità a 4GW nel 2024, 15GW al 2030 e 60GW al 2050.

Nel programma ci sono poi le bio-raffinerie (raddoppio della capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024 e aumento di 5 volte entro il 2050); l’economia circolare, con incremento dell’uso di biogas, scarti e riciclo di prodotti finali; l’idrogeno sia blu che verde per alimentare le bio-raffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore; ma anche iniziative di compensazione di (oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni al 2050) e progetti di CCS (capacità totale di stoccaggio di CO2 di circa 7 milioni di tonnellate/anno al 2030 e 50 milioni al 2050).

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×