Concretizzare la transizione ecologica partendo dai territori e da quelle dieci opere faro che possono proiettare l’Italia verso un 2030 più sostenibile e verde.
È questa la strada che il nostro paese deve seguire secondo Legambiente per non sprecare le risorse del Next Generation EU e realizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che il Governo Draghi dovrà ultimare e inviare a Bruxelles entro la fine di aprile.
Il messaggio dell’associazione ambientalista è stato lanciato all’evento “La nostra Italia. Più verde, innovativa e inclusiva”, organizzato da Legambiente negli studi Sky di Milano.
Al talk, che si è svolto ieri, martedì 30 marzo sul canale 501 di Sky e in streaming (vedi video sotto ), hanno partecipato sei ministri dell’esecutivo Draghi: Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibili), Andrea Orlando (Lavoro e politiche sociali), Luigi Di Maio (Affari esteri), Mara Carfagna (Sud e politiche territoriali), Stefano Patuanelli (Politiche agricole, alimentari e forestali), oltre al sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Vincenzo Amendola (rendendo importanti dichiarazioni .
Ricordiamo che Legambiente ha anche pubblicato un rapporto con le sue proposte per il Pnrr, indicando 23 priorità di intervento, 63 progetti territoriali da mettere in campo, le opere da non realizzare, e un pacchetto di riforme trasversali e settoriali necessarie per accelerare la transizione ecologica.
“Ormai mancano 30 giorni alla scadenza fissata da Bruxelles per l’invio del Pnrr”, ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “Dal nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi ci aspettiamo scelte coraggiose e radicali sui progetti da finanziare, puntando solo sulle tecnologie pulite per la produzione di energia rinnovabile, sull’idrogeno verde, sugli impianti di economia circolare, sulla mobilità a emissioni zero in città e sulle tratte extra urbane, sulla rigenerazione urbana, sull’agroecologia, sul turismo sostenibile e sulle aree protette”.
Legambiente, spiega una nota, ha inoltre ricordato che le risorse pubbliche vanno indirizzate diversamente da quanto fatto finora. Un esempio arriva proprio dal fronte mobilità. Nel 2020 con il bonus auto è stato destinato un miliardo di euro di soldi pubblici per rottamare 125.000 vecchie auto e ridurre le emissioni di 61.000 tonnellate di CO2 all’anno. Con un miliardo avremmo potuto acquistare 2.500 autobus elettrici o 40.000 taxi e car-sharing elettrici, in 100 città, riducendo le emissioni di oltre 100.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Infine, per accelerare la transizione ecologica, l’associazione ambientalista ritiene urgente aprire anche una nuova stagione di riforme trasversali, partecipazione dei cittadini e condivisione territoriale: si va dalle necessarie semplificazioni per velocizzare l’iter autorizzativo dei progetti di economia verde (a partire dagli impianti a fonti rinnovabili e quelli dell’economia circolare), al miglioramento qualitativo dei controlli ambientali attraverso il potenziamento del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente per combattere la concorrenza sleale, senza dimenticare l’aumento delle competenze della pubblica amministrazione con un vasto programma di formazione e aggiornamento professionale, la nuova legge sul dibattito pubblico per prevenire le contestazioni e aumentare la condivisione di cittadini e istituzioni locali nella necessaria realizzazione delle opere.
Queste le dieci opere-faro segnalate da Legambiente:
- Distretto industriale green di Taranto e Brindisi;
- Mobilità a emissioni zero in Pianura Padana e nei capoluoghi di provincia;
- Bonifica di Terra dei fuochi, Valle del Sacco, Val d’Agri, Gela e delle falde inquinate da PFAS;
- Parchi eolici off-shore nel canale di Sicilia, in Sardegna e in Adriatico;
- Riduzione del rischio idrogeologico in Campania, Calabria e Sicilia;
- Impianti dell’economia circolare nel centro sud;
- Connessione ecologica, digitale e cicloturistica dell’Appennino;
- Ricostruzione innovativa delle aree terremotate del centro Italia;
- Infrastrutture ferroviarie per Calabria e Sicilia;
- Sviluppo del biologico e dell’agroecologia sulle Alpi, negli Appennini e nelle aree rurali attraverso la creazione di biodistretti.
Documenti allegati:
- Le dieci opere-faro (pdf qui)
Video dell’evento:
Video “Il Pnrr di Legambiente”: