Meno carbone e più gas: Enel è pronta a realizzare nuove unità termoelettriche con cui sostituire in parte gli impianti più inquinanti che saranno chiusi entro il 2025, tanto da aver appena avviato le procedure al ministero dell’Ambiente per 3,2 GW di potenza in centrali a gas a ciclo aperto (OCGT).
L’annuncio è stato fatto dal direttore di Enel Italia, Carlo Tamburi, durante l’audizione sul Piano nazionale integrato per l’energia e il clima al 2030 (PNIEC, vedi qui la raccolta con tutti gli interventi), presso la X Commissione Attività produttive della Camera.
Più in dettaglio, evidenzia la presentazione della strategia Enel (slide allegate in basso), la società elettrica italiana intende installare le centrali a gas in quattro siti: Fusina, La Spezia, Torre Nord e Brindisi, dove nel complesso sono in esercizio 6,2 GW di unità a carbone la cui dismissione è prevista nei prossimi cinque-sei anni, secondo il programma di coal phase-out stabilito dal governo.
In particolare, Enel chiede procedure in tempi rapidi e certi per le autorizzazioni, oltre all’avvio del mercato della capacità (capacity market) per sostenere gli investimenti in impianti a gas che serviranno a garantire la sicurezza/adeguatezza del sistema elettrico quando il carbone sarà uscito definitivamente dal mix di generazione del nostro paese.
Il capacity market quindi è considerato indispensabile da Enel perché dovrà remunerare la capacità aggiuntiva resa disponibile dalle unità OCGT, il cui utilizzo è pensato soprattutto per colmare l’eventuale fabbisogno residuo di energia.
Enel poi valuterà, in base alle esigenze della rete e alle condizioni di mercato, la possibilità di realizzare anche 1,6 GW di unità a ciclo combinato (CCGT) nei medesimi siti.
Ricordiamo che sul capacity market è in corso una polemica tra alcune associazioni delle rinnovabili e ambientaliste e altre più legate alla produzione da gas, rimandiamo a questo articolo per approfondire il tema.
Secondo Enel, infine, per assicurare il corretto funzionamento della rete elettrica con zero carbone e il previsto incremento di fonti rinnovabili al 2030, è necessario sviluppare diverse tecnologie oltre al gas “di picco”: in particolare, bisogna potenziare le reti di trasmissione/distribuzione integrando le soluzioni per l’accumulo di energia e la gestione in tempo reale della domanda elettrica (demand-response).
In totale, emerge dal documento, la piena adeguatezza del sistema elettrico richiederà almeno 8 GW di potenza netta aggiuntiva al 2030, considerando che si perderanno circa 17 GW di capacità convenzionale, tra cui 8 GW a carbone, quindi bisognerà colmare il loro contributo all’adeguatezza con più accumuli, rinnovabili e gas.
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