La condizione di stato di emergenza, che riguarda tutto il Paese, costituisce un elemento di cui l’Autorità per l’energia e le reti “terrà necessariamente conto ai fini dell’applicazione delle discipline regolatorie introdotte nei settori di propria competenza, quali, ad esempio, quelle relative agli indicatori di qualità del servizio e dei correlati effetti economici.”
Lo rende noto l’Arera in un comunicato diffuso oggi spiegando che “anche allo scopo di garantire certezza nei rapporti giuridici, l’Autorità si riserva di introdurre con provvedimenti specifici eventuali espresse deroghe e sospensioni dei meccanismi di regolazione della qualità che risultassero interferenti, nelle attuali condizioni di emergenza” con il prioritario obiettivo di garantire la continuità dei servizi.
Inoltre, “al fine di garantire la possibilità di partecipare in sicurezza a tutti i soggetti chiamati a contribuire all’elaborazione e all’approvazione degli atti richiesti dalla regolazione dell’Autorità, con particolare riferimento ai settori ambientali, l’Autorità sta valutando ipotesi di rinvio delle scadenze fissate che garantiscano un ordinato processo di recepimento del processo di regolazione e, più in generale, l’esigenza di rinviare altre scadenze per adempimenti previsti dalla regolazione”.
Sono poi allo studio in queste ore ulteriori provvedimenti a sostegno dei consumatori e utenti.
Il regolatore rassicura gli operatori che dalle discipline gestite “non potranno derivare conseguenze economicamente penalizzanti” per chi avrà “gestito il servizio secondo le linee di responsabilità (…) coerenti col primario obiettivo di garanzia della continuità e disponibilità dei servizi in condizioni di sicurezza”, cioè spostando personale per garantire i servizi.
Sono infatti pervenute, si informa, segnalazioni da parte di imprese che operano nei settori regolati da Arera e da loro associazioni, che riguardano i provvedimenti straordinari adottati dalle imprese medesime per garantire l’attuazione di quanto previsto dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e del 9 marzo 2020 recanti misure restrittive per contenere il diffondersi del virus Covid 19, con riflessi sull’intero territorio nazionale.
Diverse imprese, riporta l’Autorità, hanno avviato misure per proseguire regolarmente le relative attività di erogazione e a questo fine hanno temporaneamente sospeso i servizi non essenziali alle medesime connessi, ricollocando sul territorio il personale rimasto a disposizione, garantendo al tempo stesso l’operato nel totale rispetto delle disposizioni sanitarie in vigore, provvedendo a darne informazione alle Prefetture e alle Amministrazioni coinvolte, fornendo anche specifici contatti per ogni tipo di comunicazione legata all’emergenza in corso.
Analogamente le imprese di vendita hanno avviato misure per garantire la continuità della operatività di gestione del rapporto di fornitura con il cliente finale mediante gli strumenti, che alla luce della situazione emergenziale, sono ritenuti rispettosi della normativa emergenziale.
Arera sollecita tutti gli operatori responsabili per l’erogazione di servizi di pubblica utilità nei settori di propria competenza a “dare priorità assoluta alla garanzia della continuità e disponibilità dei servizi in condizioni di sicurezza, con attenzione speciale per strutture sanitarie, assistenziali e di supporto logistico a protezione civile e servizi di pubblica utilità, nonché per tutte le utenze per le quali già esistono specifiche previsione normative e regolatorie, quali ad esempio le utenze dipendenti in modo vitale dalla fornitura di energia elettrica e le ulteriori utenze del servizio idrico classificate come non disalimentabili”.
In tale contesto, l’Autorità raccomanda che “vengano adottate e condivise tra gli operatori prassi tese a garantire la massima sicurezza e protezione dal rischio di contagio di tutto il personale, con particolare attenzione a coloro che hanno funzioni o competenze essenziali per la garanzia della continuità del servizio”.