L’Egitto punta sull’idrogeno verde: accordo per un impianto da 8 miliardi nel Canale di Suez

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Siglato un memorandum di intesa tra le autorità egiziane e la società indiana Renew Power. L'obiettivo è produrre fino a 220.000 tonnellate/anno di H2 green.

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Aumentano gli investitori interessati a creare poli energetici green in Africa, incentrati sulla produzione di idrogeno verde da fonti rinnovabili.

La società indiana Renew Power ha firmato un memorandum di intesa con le autorità egiziane per sviluppare uno stabilimento di H2 verde nella zona economica del Canale di Suez, con un maxi investimento stimato in 8 miliardi di dollari.

In base agli accordi, si legge sulle agenzie di stampa internazionali (la notizia è stata rilanciata, con pochi dettagli, dalla stessa società su Twitter), Renew Power intende arrivare a produrre 220.000 tonnellate/anno di idrogeno verde.

La prima fase del progetto prevede di produrre 20.000 tonnellate di H2 esclusivamente da fonti rinnovabili (si parla di 570 MW) entro il 2025, tramite un elettrolizzatore da 150 MW.

Ricordiamo che le forniture di idrogeno verde e suoi derivati, come ammoniaca e altri carburanti sintetici, sono di fondamentale importanza per decarbonizzare le industrie e i trasporti pesanti, dove è molto difficile utilizzare direttamente energia elettrica e batterie.

E proprio in Egitto si terrà a novembre 2022 la prossima conferenza Onu sul clima, la Cop 27, a Sharm El-Sheikh; il nuovo piano energetico egiziano punta al 42% di rinnovabili nel mix elettrico al 2035.

Il potenziale dei Paesi africani nelle rinnovabili è ingente, come evidenziato da un recente rapporto della Iea, Africa Energy Outlook 2022, dove si spiega che sono in corso numerosi progetti per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio e di ammoniaca green per i fertilizzanti.

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