In Africa c’è un potenziale enorme per le rinnovabili e l’idrogeno verde

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La Iea ha dedicato un intero rapporto allo sviluppo delle tecnologie pulite nel continente africano. Le analisi in sintesi e il documento allegato.

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Le fonti rinnovabili hanno un grandissimo potenziale di crescita in Africa, soprattutto nel contesto attuale della guerra in Ucraina, che tra le sue conseguenze ha fatto salire i prezzi di energia, cibo e altre materie prime a livello internazionale, mettendo a dura prova molte economie dei Paesi emergenti.

Lo sostiene il nuovo rapporto della Iea (International energy agency) dedicato allo sviluppo energetico in Africa, intitolato Africa Energy Outlook 2022 (link in basso).

Il nuovo rapporto mostra che ciò si può è portare energia moderna e conveniente a tutti gli africani entro la fine di questo decennio attraverso un investimento annuale di 25 miliardi di dollari al fine di garantire un accesso universale ai servizi elettrici al 2030.

Con la domanda di servizi energetici in Africa destinata a crescere rapidamente, evidenzia la Iea in una nota, garantire una maggiore accessibilità economica è una priorità urgente.

A tal fine è essenziale una maggiore efficienza energetica, poiché riduce le importazioni di carburanti fossili e alleggerisce le bollette dei consumatori.

Si spiega poi che in Africa si trova il 60% delle migliori risorse solari del mondo, ma attualmente il continente africano ha una quota irrisoria (1% circa) della capacità fotovoltaica globale.

Le energie rinnovabili, inclusi solare, eolico, idroelettrico e geotermico, rappresentano la quota maggiore (80%) della nuova capacità di generazione elettrica aggiunta entro il 2030 in Africa nello scenario Africa Sustainable.

La crescita industriale del continente, prosegue la Iea, si basa in parte anche sulla espansione del gas naturale. Ad oggi in Africa sono stati scoperti più di 5.000 miliardi di metri cubi (bcm) di risorse di gas che non sono ancora state approvate per lo sviluppo.

Queste risorse potrebbero fornire altri 90 miliardi di metri cubi di gas/anno al 2030, che potrebbero essere vitali per le industrie domestiche di fertilizzanti, acciaio, cemento e dissalazione.

Inoltre, i vasti giacimenti minerari africani, che sono fondamentali per molteplici tecnologie energetiche pulite (si pensi ad esempio al cobalto), sono destinati a creare nuovi mercati di esportazione; ad esempio, i ricavi delle esportazioni di minerali critici dovrebbero più che raddoppiare entro il 2030.

Si evidenzia poi che sono in corso numerosi progetti di idrogeno a basse emissioni di carbonio, incentrati principalmente sulla produzione di ammoniaca per fertilizzanti, che rafforzerebbero la sicurezza alimentare in Africa.

Raggiungere gli obiettivi energetici e climatici nel continente africano, termina la Iea, significa più che raddoppiare gli investimenti nel settore energia in questo decennio. Ciò porterebbe oltre 190 miliardi di dollari/anno dal 2026 al 2030, di cui due terzi andranno per le tecnologie pulite.

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