Efficienza energetica: obiettivi, interventi e investimenti secondo la Iea

Triplicare gli investimenti globali in efficienza energetica negli edifici, industrie e trasporti. Più elettrificazione dei consumi e stop alla vendita di nuove caldaie a fonti fossili dal 2025.

ADV
image_pdfimage_print

Le misure di efficienza energetica sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici a livello globale.

È la Iea (International Energy Agency) a sottolineare quanto sia urgente che i governi di tutto il mondo aumentino gli investimenti annuali in efficienza energetica, fino a triplicarli in tutti i settori, nei loro piani di ripresa economica: edifici, trasporti, industrie.

“Non esiste un percorso plausibile per azzerare le emissioni nette di CO2, senza usare le nostre risorse energetiche in modo molto più efficiente”, spiega il direttore esecutivo della Iea, Fatih Birol, nel presentare il rapporto Energy Efficiency 2021 (link in basso).

Gli investimenti totali in efficienza energetica, secondo le stime, ammonteranno a 300 miliardi di $ per il 2021, in crescita del 10% sul 2020 e al livello più alto dal 2015; si veda il grafico seguente, tratto dal rapporto.

Puntare su una maggiore efficienza, in molti casi, osserva la Iea, è la strada più efficace e rapida per diminuire le emissioni di CO2.

Il prossimo grafico mostra come dovrebbero evolvere i principali indicatori macroeconomici ed energetici tra 2020 e 2030, per essere compatibili con lo scenario net-zero 2050.

In sostanza, l’intensità energetica del sistema economico globale dovrebbe migliorare (cioè diminuire) del 35% nel 2030, rispetto al 2020, grazie alle misure di efficienza combinate con le altre politiche per uscire dai combustibili fossili, come la crescente elettrificazione dei consumi finali con la diffusione di pompe di calore, veicoli elettrici e nuove tecnologie applicate ai processi industriali.

Le pompe di calore, si ricorda, sono ad esempio 3-4 volte più efficienti delle caldaie alimentate a combustibili fossili per il riscaldamento degli edifici.

Ecco perché si prevede un incremento del 40% della produzione di energia elettrica al 2030, incremento che dovrà essere trainato dalle fonti rinnovabili, eolico e fotovoltaico in primis.

Per intensità energetica si intende il rapporto tra la fornitura totale di energia (Tes: total energy supply) e il Pil. Nello scenario ipotizzato dalla Iea, il Pil mondiale sarà cresciuto del 40% nel 2030, ma si utilizzerà il 7% in meno di energia, in confronto ai livelli attuali.

Interessante, infine, scorrere la tabella seguente (cliccare sopra per ingrandire), dove la Iea ha riassunto più di 40 traguardi di efficienza da raggiungere progressivamente al 2050. I riquadri verdi si riferiscono alle industrie, mentre i riquadri gialli e azzurri riguardano, rispettivamente, edifici e trasporti.

Tra le misure suggerite spicca lo stop alla vendita di nuove caldaie fossili già dal 2025, oltre allo stop alle vendite di nuove automobili con motori termici dal 2035 come proposto anche dalla Commissione europea, nel pacchetto Fit for 55.

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×