Domanda elettrica e rinnovabili: quel divario da colmare in 8 anni

Rifacciamo il punto su quanta produzione elettrica da fonti rinnovabili dobbiamo fare in Italia entro il 2030. Una sfida impegnativa che va cominciata oggi.

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Una semplice fotografia ci fa ricordare dove siamo in Italia nel processo di decarbonizzazione del sistema elettrico e quanto sia impellente accelerare le installazioni di impianti a fonti rinnovabili e, naturalmente, dei sistemi di stoccaggio.

Abbiamo per questo voluto riprodurre in un grafico l’andamento mensile della domanda elettrica del 2021 (barre blu) e il contributo per mese delle fonti rinnovabili (barre verdi), distinto anche dalle fonti intermittenti come solare fotovoltaico ed eolico (barre arancioni).

Nel 2021, che potremmo considerare un anno tipo (il 2020 è stato segnato dai lockdown causa pandemia), la domanda elettrica è stata pari a 318 TWh. Le rinnovabili hanno contribuito su base annuale per il 36,4% con 115,7 TWh circa.

Il fotovoltaico con 25,1 TWh e l’eolico con 20,6 TWh, hanno soddisfatto, rispettivamente, il 7,9% e il 6,5% della richiesta (il 14,4% considerandole insieme, cioè circa 46 TWh in tutto).

Se guardiamo con attenzione a questi dati su base annuale e mensile non possiamo non notare che il divario per andare a coprire circa il 70-72% della domanda elettrica al 2030 è ancora notevolissimo e richiederebbe un quasi raddoppio della generazione da fonti rinnovabili, considerando al contempo stabile la domanda del paese. Dovremo in pratica passare dagli attuali 116 TWh di energia pulita a circa 220-230 TWh.

Il problema è che la gran parte dell’apporto dovrà essere soddisfatto dal solare e dall’eolico, che da circa 46 TWh dovranno passare almeno a 140 TWh, triplicando così in circa 8 anni la loro produzione, con un peso specifico però molto maggiore per il FV.

Le altre fonti (idroelettrico, bioenergie e geotermia) si attestano nel 2021 a circa 70 TWh. Presumibilmente dovranno crescere almeno del 10-15% per aiutare a far toccare su base annuale quei 220 TWh che possiamo considerare un target di riferimento.

Chiaramente questi contributi dovranno essere distribuiti nei diversi mesi dell’anno e anche secondo questa prospettiva possiamo dire che mediamente servirebbe, con un’analisi spannometrica, un raddoppio della generazione da rinnovabili.

Oggi (marzo 2022) abbiamo sul terreno 11 GW di eolico e 23 GW di fotovoltaico. L’eolico a fine decennio potrebbe raddoppiare la sua capacità se puntassimo soprattutto sull’offshore, ma sarà il fotovoltaico che dovrà crescere in potenza almeno di un fattore 3,6, cioè arrivare a circa 80 GW in esercizio per poter generare circa 90-95 TWh/anno al 2030.

Insomma, non c’è più tempo e dobbiamo mettere in atto ora una strategia chiara e decisa per i prossimi 8 anni. Ne saremo capaci?

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