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Da domenica 25 ottobre c’è l’ora solare: in 7 mesi il cambio ci ha fatto risparmiare 66 milioni

Lancette un’ora indietro. Il prossimo cambio il 28 marzo 2021. In sei anni grazie all'ora legale benefici per circa 10 miliardi di kWh e 1 miliardo e 720 milioni di euro.

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In 7 mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato complessivamente 400 milioni di kilowattora di elettricità, pari al consumo medio annuo di circa 150mila famiglie, con un beneficio economico per il sistema di 66 milioni di euro.

A fornire i dati è Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, a pochi giorni dal ritorno dell’ora solare: nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre si porteranno le lancette un’ora indietro, tornando all’ora solare che rimarrà in vigore fino al prossimo 28 marzo 2021.

Un cambio di orario che ha impatti positivi anche in termini di sostenibilità ambientale, con 205mila tonnellate in meno di CO2 immesse in atmosfera, sottolinea il gestore della rete

Dal 2004 al 2020, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro.

Nei mesi di aprile e ottobre – prosegue la nota – si è registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica (sebbene in aprile questo sia stato inferiore rispetto ai valori medi degli scorsi anni per effetto della contrazione dei consumi legati all’emergenza covid-19). Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.

Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

Il Parlamento europeo, dopo una consultazione pubblica avvenuta tra luglio e agosto 2018 e conclusasi con l’84% dei voti a favore, ha approvato l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno.

Ogni Stato sarà quindi chiamato a decidere entro aprile 2021 se adottare permanentemente l’ora legale, quella solare, o rimanere nella configurazione attuale con due cambi all’anno; scelta quest’ultima che sembra intenzionata a fare l’Italia.

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