Comunità di energia rinnovabile in aree rurali: tecnologie a confronto

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Un report della Commissione europea confronta le diverse tecnologie applicabili nelle CER rurali per benefici, costi, ambiti di applicazione, supporto politico a livello europeo e buone pratiche.

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Come si sceglie la tecnologia più adatta per una Comunità di energia rinnovabile (CER) rurale?

Con l’obiettivo di consigliare i progettisti di CER rurali a scegliere il tipo di impianto di produzione di energia rinnovabile migliore per il contesto territoriale di riferimento, la Commissione europea ha recentemente pubblicato un breve report “Navigating Technology Types for Rural Energy Communities” (allegato in fondo).

Il documento raccoglie esperienze di CER rurali realizzate in tutta Europa, considerate buone pratiche, mettendo a confronto diverse tecnologie di impianto:

  • fotovoltaico
  • eolico
  • a biomassa e biogas
  • idroelettrico
  • stoccaggio dell’energia
  • pompe di calore
  • idrogeno
  • cogenerazione di calore ed elettricità
  • sistemi di teleriscaldamento

Tra i criteri di paragone delle tecnologie considerati dal documento ci sono: benefici, costi, ambiti di applicazione, supporto politico a livello europeo e casi di successo.

In generale, dal confronto emerge che i progetti di energia eolica sono un promettente investimento a lungo termine, soprattutto grazie all’abbassamento dei costi di installazione. Infatti, lo studio riporta che tra il 2010 e il 2021, il costo totale medio mondiale di installazione dell’energia eolica onshore ha registrato una diminuzione del 35%, da circa 1.736 €/kW a 1.126 €/kW.

Invece l’energia solare è una soluzione favorevole quando c’è ampia disponibilità della risorsa solare e per i costi di manutenzione e di assistenza degli impianti più bassi rispetto a quelli delle altre tecnologie, soprattutto se installate su strutture edilizie.

Per quanto riguarda i progetti di biomassa, che utilizzano biomassa solida o biogas, devono essere considerati i costi infrastrutturali più elevati. Inoltre, la coltivazione di colture specifiche per la produzione di energia al posto del cibo ha sollevato preoccupazioni riguardo all’uso del suolo e per i suoi impatti in termini di emissione; quindi è importante valutare quando e se coltivare colture energetiche specializzate o se utilizzare solamente residui e scarti agroforestali presenti in loco.

Per le altre tecnologie analizzate (idroelettrico, stoccaggio dell’energia, pompe di calore, idrogeno, cogenerazione, teleriscaldamento) il report descrive benefici e criticità, senza approfondire i criteri di confronto.

In definitiva, la scelta della tecnologia più adatta per un progetto di generazione di energia rinnovabile per questi ambiti dovrebbe essere basata su alcuni fattori fondamentali: posizione geografica, risorse disponibili, budget di investimento e obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

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