Apple vuole azzerare le emissioni di tutte le attività in 10 anni: il piano

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Energie rinnovabili, efficienza, riciclo di materiali, rimozione di gas-serra: ecco i principali obiettivi di Cupertino al 2030.

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Utilizzare il 100% di energia elettrica rinnovabile è un obiettivo che ormai non basta più a molti colossi dell’informatica, che ora puntano a nuovi traguardi per ridurre l’impatto ambientale complessivo delle loro attività industriali e commerciali.

Così Apple ha annunciato il suo piano per neutralizzare la carbon footprint (impronta del carbonio) a ogni livello dell’azienda, della filiera e del ciclo di vita per tutti i suoi prodotti.

In particolare, spiega Cupertino in una nota, Apple intende ridurre le sue emissioni totali del 75% entro il 2030 e compensare il restante 25% sviluppando soluzioni per rimuovere i gas-serra rilasciati nell’atmosfera.

In tema di fonti rinnovabili – ricordiamo che Apple è già arrivata a utilizzare elettricità 100% “verde” nelle sue sedi in tutto il mondo, al pari di Google – la nota precisa che oltre 70 fornitori si sono impegnati a usare solo energia pulita per un totale di 8 GW di impianti che alimenteranno la fabbricazione dei suoi prodotti.

Inoltre, con gli impianti previsti e già completati in Arizona, Oregon e Illinois, la capacità rinnovabile di Cupertino per le attività aziendali supera 1 GW; più dell’80% dell’energia green che Apple utilizza nelle sue strutture, proviene da impianti realizzati da Apple stessa.

Diversi obiettivi riguardano poi il riciclo dei materiali e l’impiego di processi e materie prime a basso impatto ambientale.

Si parla, ad esempio, del robot chiamato “Dave” la cui funzione è disassemblare il Taptic Engine degli iPhone per recuperare, oltre all’acciaio, materiali fondamentali come il tungsteno e i magneti in terre rare.

In tema di efficienza energetica, Cupertino ricorda che gli stabilimenti dei fornitori che partecipano all’Energy Efficiency Program di Apple sono saliti a 92 nel 2019, e hanno ridotto di oltre 779.000 tonnellate le emissioni di gas serra generate dalla filiera.

E l’anno scorso, Apple ha svolto interventi di riqualificazione energetica su oltre 590.000 metri quadrati di edifici nuovi-esistenti, riducendo il fabbisogno elettrico di circa un quinto e ottenendo un risparmio di 27 milioni di dollari.

Per quanto riguarda, infine, la rimozione dei gas-serra, il colosso della mela morsicata intende investire in progetti per la tutela e il ripristino degli ecosistemi, soprattutto foreste, savane e foreste di mangrovie lungo le coste tropicali, in modo da incrementare la capacità di assorbimento naturale della CO2.

Tra le ultime novità ideate dai colossi del web per ridurre la loro impronta del carbonio, ricordiamo l’iniziativa di Google denominata “carbon-intelligent computing platform”.

In sostanza, è una piattaforma digitale intelligente che permette di “spostare” l’esecuzione di alcune attività computazionali nei momenti della giornata in cui l’eolico e il fotovoltaico producono di più.

Si tratta di operazioni computazionali non urgenti, come creare nuovi filtri per Google Photo, aggiungere nuove parole a Google Translate o processare video su YouTube.

L’obiettivo è avvicinarsi ancora di più a una fornitura di elettricità 100% pulita e rinnovabile in tempo reale, h24 e sette giorni su sette, programmando i picchi di consumo dei centri elaborazione dati nelle ore in cui l’intensità di carbonio della rete è minore; in altre parole, quando le fonti rinnovabili producono di più.

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