Consumare più elettricità quando eolico e solare producono di più: la nuova ricetta di Google

Il colosso di Mountain View sta sperimentando una piattaforma digitale per abbinare la domanda elettrica dei data center con la disponibilità di energia pulita sulla rete.

ADV
image_pdfimage_print

Google sta sperimentando una nuova tecnologia per abbinare i consumi elettrici dei suoi centri elaborazione dati con la disponibilità di energia rinnovabile: lo spiega un articolo sul blog aziendale firmato da Ana Radovanovic, dove si parla di una “carbon-intelligent computing platform” sviluppata dagli ingegneri del colosso informatico californiano.

È una piattaforma digitale intelligente che permette di “spostare” l’esecuzione di alcune attività computazionali nei momenti della giornata in cui l’eolico e il fotovoltaico producono di più.

Si tratta di operazioni computazionali non urgenti, precisa l’articolo sul blog, come creare nuovi filtri per Google Photo, aggiungere nuove parole a Google Translate o processare video su YouTube.

L’obiettivo è avvicinarsi ancora di più a una fornitura di elettricità 100% pulita e rinnovabile in tempo reale, h24 e sette giorni su sette.

In sintesi, la piattaforma funziona così: ogni giorno, il sistema analizza e compara due differenti previsioni per il giorno successivo. Una previsione (fornita da Tomorrow, società danese partner di Google) riguarda l’andamento della produzione energetica media oraria da eolico-solare sulla rete elettrica locale; l’altra previsione è quella di Google sulla richiesta media oraria di energia per un singolo data center.

In questo modo, Google riesce a spostare una parte del carico elettrico dei centri elaborazione dati verso le ore in cui c’è maggiore disponibilità di energia generata da fonti rinnovabili e quindi si può parlare di una rete elettrica a bassa intensità di carbonio.

Il grafico sotto riassume il funzionamento di questa piattaforma “carbon aware” cioè “consapevole” dell’intensità di carbonio sulla rete elettrica.

Si vede che i picchi di consumo dei centri elaborazione dati – la linea verde nel grafico – avvengono nelle ore in cui l’intensità di carbonio della rete è minore; in altre parole, quando le fonti rinnovabili producono di più, in questo caso nelle prime ore del mattino e della sera con riferimento alla disponibilità di energia generata dai parchi eolici.

Si tratta insomma di “catturare” i picchi di produzione rinnovabile sulla rete.

Il prossimo passo, termina l’articolo sul blog di Google, è spostare i carichi elettrici non solo nel tempo, ma anche tra data center in località diverse, in modo da far lavorare di più quelli che possono utilizzare elettricità pulita.

Ricordiamo che Google a settembre 2019 ha siglato contratti per 1,6 GW di nuovi impianti eolici e solari per un valore complessivo di circa 2 miliardi di dollari.

ADV
×