Clima, dall’Olanda una sentenza storica: lo Stato deve fare di più contro la CO2

La Corte d’Appello dell’Aia ha dichiarato che il governo olandese deve tagliare di almeno il 25% le emissioni inquinanti entro il 2020 per proteggere la salute dei suoi abitanti. La sentenza.

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Il governo olandese deve fare molto di più per combattere i cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di CO2 almeno del 25% entro il 2020, in confronto ai livelli registrati nel 1990.

A dirlo è la Corte d’Appello dell’Aia, in una sentenza storica che conferma quello che aveva sostenuto il tribunale distrettuale della medesima città a giugno 2015.

La disputa legale tra lo Stato olandese e quasi 900 cittadini rappresentati dall’associazione ambientalista Urgenda Foundation era culminata nel verdetto di tre anni fa, quando i giudici avevano accolto la tesi di chi accusava il governo di non impegnarsi abbastanza contro le emissioni di gas-serra, esponendo così tutto il paese a un rischio climatico sempre più elevato.

Per la prima volta dei cittadini avevano portato il loro governo in tribunale per un climate-case, un procedimento incentrato sulle responsabilità politiche di un intero Stato nel campo della lotta al surriscaldamento globale. In sintesi, secondo l’Urgenda Foundation, le misure pianificate fino a quel momento da Amsterdam per contrastare l’inquinamento atmosferico erano troppo blande (vedi anche QualEnergia.it).

L’Olanda, infatti, nel 2017 stava tagliando le emissioni di anidride carbonica del 13% rispetto al 1990 e sarebbe in linea con un obiettivo del -17% circa al 2020.

Considerando i gravi pericoli ambientali che incombono, evidenzia una nota della Corte d’Appello (traduzione nostra dall’inglese), “bisogna adottare misure più ambiziose nel breve termine per ridurre le emissioni di gas-serra e proteggere la vita dei cittadini olandesi”.

Alla sentenza si è arrivati dopo che il governo, a settembre 2015, aveva deciso di fare ricorso contro la prima decisione del tribunale.

Il governo, si legge in una nota ufficiale che commenta la sentenza dell’Aia, rimane impegnato a eseguire il verdetto dei giudici – l’obiettivo del -25% è “fattibile” evidenzia il comunicato – ma si riserva la possibilità di ricorrere ancora in appello, presso la Corte Suprema olandese.

Inoltre, secondo l’esecutivo, il caso portato avanti da Urgenda riguarda la questione fondamentale (traduzione nostra dall’inglese) “se sia legittimo per un tribunale indipendente giudicare la politica di un governo e, nel farlo, ambiare questa politica”.

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