Bollo auto, le novità dal 2026 (anche per le elettriche)

Introdotto l'obbligo di pagare la tassa anche se il veicolo è soggetto a fermo amministrativo. Sulle esenzioni delle auto elettriche decidono le singole Regioni.

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Dal 2026 ci saranno importanti novità per quanto riguarda il bollo auto.

Infatti, nello “Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale” approvato dal governo e trasmesso al Parlamento lo scorso 18 giugno (link in basso) vengono introdotte alcune modifiche sostanziali.

Si stabilisce che la competenza sulla tassa passerà interamente alle Regioni, che potranno determinare autonomamente importi, scadenze e agevolazioni. Questo significa che ogni contribuente dovrà seguire le regole stabilite dalla propria Regione di residenza.

Il pagamento dovrà essere effettuato a favore dell’ente regionale, dunque, e non sarà più possibile rateizzare l’importo. Il bollo andrà quindi versato in un’unica soluzione annuale.

Dal 2026 cambieranno anche le scadenze:

  • per i veicoli immatricolati dal 2026 in poi, la tassa andrà pagata ogni anno alla data esatta della prima immatricolazione;
  • per quelli già immatricolati entro il 31 dicembre 2025, resteranno valide le scadenze attuali (quadrimestrali, semestrali o annuali), salvo nuove disposizioni da parte delle singole Regioni.

Un’altra novità riguarda la possibilità, per le Regioni, di prevedere un pagamento quadrimestrale, a decorrere dal mese di immatricolazione, per le tipologie di veicoli individuate dagli stessi enti.

Una delle modifiche più significative riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. A differenza del passato, dal prossimo anno il pagamento del bollo sarà obbligatorio anche in caso di fermo, sia esso di tipo fiscale o giudiziario.

Finora, l’esenzione si applicava ai fermi amministrativi imposti per gravi violazioni del codice della strada, ma questa distinzione è stata eliminata. Il nuovo testo modifica infatti l’articolo 5 del DL 953/1982, imponendo l’obbligo di versamento anche per i veicoli non utilizzabili per provvedimenti delle autorità.

Per le auto elettriche invece il cambiamento più importante deriva dal passaggio della gestione alle Regioni. Attualmente, in molte zone d’Italia le auto a zero emissioni godono di esenzioni temporanee o permanenti.

Quasi ovunque, trascorsi i primi 5 anni, viene applicata una riduzione del bollo: si paga solo il 25% dell’importo standard rispetto ai veicoli a benzina o a diesel.

Lombardia e Piemonte offrono invece un’esenzione a vita, mentre la Valle d’Aosta prevede un’esenzione per 8 anni (5 standard + 3 extra) se le auto sono immatricolate dal  1° gennaio 2019. Passato questo periodo, anche in quel caso il bollo passa al 25%.

Ma dal 2026 ogni Regione potrà muoversi autonomamente. Potranno essere introdotti nuovi sconti o esenzioni, ad esempio per ibride, Gpl o metano.

Potenzialmente potrebbe al contrario venir deciso di far pagare il bollo anche alle auto elettriche, una scelta che seppur non auspicata rientrerebbe nella piena autonomia conferita dal decreto.

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