Autorizzazioni, Fer 1, Tee: le proposte di Elettricità Futura per tutelare le aziende in difficoltà

In sintesi le principali iniziative suggerite dall'associazione per salvaguardare l'operatività delle imprese energetiche durante l'emergenza sanitaria.

ADV
image_pdfimage_print

Necessità di prorogare i termini per assolvere gli obblighi relativi ai Titoli di efficienza energetica (TEE), prevedendo anche una maggiore flessibilità di accesso ai titoli virtuali; ridefinizione delle scadenze per ottenere le autorizzazioni; slittamento dei termini per accedere agli incentivi previsti dal decreto Fer 1; queste alcune delle principali proposte avanzate da Elettricità Futura per salvaguardare l’operatività delle aziende durante l’emergenza coronavirus.

Come informa una nota dell’associazione, infatti, Elettricità Futura ha inviato una lettera al ministero dello Sviluppo economico, Arera, Terna e GSE in cui ha posto all’attenzione le difficoltà che le aziende associate stanno incontrando a causa dell’emergenza sanitaria in atto, allegando un documento con le principali criticità che investono il settore, le misure già adottate dalle aziende e le proposte d’intervento.

Più in dettaglio, per quanto riguarda le attività di distribuzione, si legge nel documento (neretti nostri in tutte le citazioni), “la nuova organizzazione dei processi lavorativi potrà comportare una ricalendarizzazione o una sospensione di alcuni interventi che al momento si valutano secondari rispetto alle priorità connesse alla emergenza sanitaria”; pertanto, “coerentemente con le disposizioni di cui alla delibera 59/2020/R/com, il mancato rispetto di standard specifici o generali o di previsioni contenute in disposizioni diverse da quelle esplicitamente citate in tale provvedimento (ad esempio il TIQE o il TIME o il TICA), sarà attribuito a causa di forza maggiore e non dovrà dar luogo né ad indennizzi, né a penali”.

In tema di certificati bianchi, l’associazione chiede di prorogare il termine dell’assolvimento dell’obbligo per almeno due mesi, dal 31 maggio al 31 luglio 2020; inoltre suggerisce di rimodulare a un livello inferiore la possibilità di accesso all’emissione dei titoli virtuali (corrispondente ad un quantitativo di titoli fisici inferiore al 30% dell’obbligo minimo annuale) e di concedere la possibilità, una volta avuto accesso al meccanismo, di richiedere l’emissione di TEE virtuali anche per le eventuali quote residue dell’anno pregresso in scadenza oppure, in alternativa, il differimento di un anno del termine per il recupero delle eventuali quote pregresse in scadenza.

Per quanto riguarda gli impianti di produzione elettrica, prosegue il documento, “si rende necessaria la proroga dei termini fissati per adempimenti previsti a carico dei privati o dei gestori da disposizioni legislative o regolamentari o da provvedimenti amministrativi o autorizzativi in materia ambientale, energetica e di sicurezza […]”.

In tema di rallentamenti dei processi autorizzativi per la realizzazione sia di opere infrastrutturali, sia di impianti di produzione, riconducibili all’emergenza, chiarisce poi Elettricità Futura, “andranno concesse adeguate deroghe ai termini prescritti entro cui devono essere ottenute le autorizzazioni finali nonché, ove previsto, il rilascio di pareri e/o nulla osta intermedi, nonché andranno ridefinite le scadenze di presentazione delle autorizzazioni all’interno degli schemi e delle discipline specifiche (a puro titolo di esempio si fa riferimento ai bandi FER e alle procedure concorsuali del mercato della capacità)”.

Inoltre, evidenzia il documento per quanto riguarda il decreto Fer 1, allo stato attuale “il calendario delle aste e dei registri potrebbe mantenere le date prefissate. Il rischio di modificare la progressione delle sessioni concorsuali diventerebbe più significativo se la situazione di emergenza dovesse essere prolungata. Alla luce delle suddette considerazioni potrebbe essere prevista una revisione delle scadenze e degli adempimenti per quegli impianti che siano risultati in posizione utile nella prima sessione d’asta e dei registri”.

Nel documento si segnala anche la difficoltà per gli aggregatori “di fornire a Terna i servizi di dispacciamento assegnati attraverso le UVAM a causa della non disponibilità di alcune imprese […] a fornire flessibilità attraverso la modulazione del carico dovuta alla forte contrazione dei consumi per l’emergenza COVID-19. […] Con riferimento alle UVAM, il mancato rispetto degli obblighi di prestazione del servizio verso Terna comporterebbe, a regolazione vigente, la risoluzione del contratto stipulato con l’aggregatore. Pertanto è necessario affrontare con Arera e Terna le tematiche di cui sopra, anche attraverso uno specifico tavolo. Occorrerebbe che almeno fino alla conclusione del periodo di emergenza COVID-19, la stessa Terna non proceda alla risoluzione di tali contratti, sospendendo temporaneamente l’obbligo di fornitura del servizio per le UVAM interessate fino a quando l’incremento dei consumi delle imprese non sarà tale da rendere nuovamente possibile la partecipazione al mercato dei servizi”.

ADV
×