In un clima sempre più caldo, aumenterà moltissimo l’utilizzo dei condizionatori per raffrescare i luoghi in cui si vive e lavora, non solo nelle aree urbane più densamente popolate, ma anche nelle zone più remote, sprovviste di collegamenti alle reti energetiche tradizionali.
Così il tema del condizionamento degli ambienti interni si lega a quello dell’accesso universale ai servizi elettrici: è lo scenario Cooling for All elaborato dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA, International Energy Agency) e ripreso in un commento online firmato dagli analisti Chiara Delmastro e John Dulac.
L’obiettivo è assicurare la possibilità di utilizzare piccoli condizionatori alle persone che vivono nei paesi caldi, dove le temperature medie giornaliere sono superiori a 25 gradi centigradi.
Un traguardo tutt’altro che semplice da raggiungere nei prossimi anni: per prima cosa, infatti, occorre mettere tutte queste persone nella condizione di poter accedere all’energia elettrica, attraverso tecnologie off-grid (come i sistemi solari domestici) o micro-reti locali alimentate con fonti rinnovabili e generatori diesel per il backup di emergenza.
Per citare qualche dato della IEA: nel 2050 nello scenario di base si stima che circa 2,5 miliardi di individui nei paesi caldi utilizzeranno i condizionatori, ma una fetta molto ampia della popolazione (1,9 miliardi di abitanti) potrebbe rimanere esclusa da tale possibilità.
Mentre lo scenario Cooling for All prevede di garantire, entro metà secolo, l’accesso al condizionamento al 75% circa della popolazione che risiede nelle zone più torride: si tratta, in pratica, di fornire i servizi elettrici basilari ad altre 700 milioni di persone in più rispetto allo scenario di riferimento.
In definitiva, nel 2050 nei paesi più esposti alle temperature estremamente calde, circa 3,5 miliardi di individui potrebbero essere in grado di sfruttare, almeno per qualche ora ogni giorno, un apparecchio di condizionamento dell’aria, secondo le previsioni della IEA.
Ma molto dipenderà dalla diffusione di sistemi off-grid nelle aree rurali/suburbane prive delle tradizionali infrastrutture di rete.
La IEA ha considerato tre possibili soluzioni, pensate per far funzionare una piccola unità AC (air-conditioning) capace di raffrescare una superficie interna di una ventina di metri quadrati: con un generatore diesel o con un pannello solare abbinato a una batteria per l’accumulo o con un mix di entrambe (fotovoltaico con batteria e motore diesel per coprire i picchi di domanda elettrica).
In ogni caso, evidenziano gli analisti, è di fondamentale importanza migliorare il più possibile l’efficienza dei condizionatori, in modo da ridurre il loro assorbimento di energia lasciando spazio agli altri utilizzi dell’elettricità: illuminazione, accensione di piccoli elettrodomestici (il frigorifero soprattutto), ricarica di dispositivi elettronici e così via.
Soprattutto nel caso si voglia sfruttare a tale scopo un impianto solare domestico (SHS: Solar Home System) senza generatore diesel.
E senza dimenticare l’importanza di soluzioni alternative a basso costo per raffrescare le abitazioni.
Gli esperti della IEA citano alcuni accorgimenti architettonici validi anche per gli edifici più semplici delle zone rurali, come l’uso di persiane e sistemi oscuranti, tetti verdi, muri realizzati con la tecnica del pisé (terra battuta) e il ricorso ad apparecchi che consumano molta meno energia dei condizionatori, come ventilatori e deumidificatori.
Ricordiamo che nello studio The Future of Cooling (vedi qui) l’agenzia stima che nel 2050 ci saranno almeno 5,6 miliardi di condizionatori in tutto il mondo (oggi: 1,6 miliardi circa) grazie alla spinta di mercati emergenti nel sud-est asiatico (India in particolare) e in altri continenti.
Tanto che il consumo energetico complessivo per la climatizzazione estiva è destinato a triplicare, secondo la IEA, superando 6.000 TWh e richiedendo oltre 2.000 GW di potenza installata aggiuntiva per coprire la domanda elettrica legata al raffrescamento degli edifici.
Da qui la necessità di puntare sull’efficienza energetica per ridurre notevolmente i consumi delle unità AC.
Intanto, dalle recenti iniziative finanziarie della Banca africana per lo sviluppo, si capisce quanto siano dati in crescita gli investimenti per realizzare micro-reti e impianti solari domestici per combattere la povertà energetica: la banca punta a elettrificare 900.000 abitazioni in vari paesi africani entro il 2025 grazie all’installazione di mini pannelli fotovoltaici.