Accumuli, boom del residenziale in attesa che partano gli altri settori

Le installazioni commerciali-industriali e quelle utility scale sono ancora dormienti in Italia. I dati del primo trimestre 2023 riportati da Italia Solare.

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Il mercato italiano degli accumuli elettrici è dominato dagli impianti distribuiti di piccola taglia nel residenziale, grazie all’effetto Superbonus, mentre “sono ancora dormienti” il settore commerciale e industriale e quello dei grandi impianti per la rete.

Questo il quadro tracciato da Italia Solare nel suo ultimo rapporto sulle installazioni di sistemi di accumulo in Italia, sulla base dei dati Gaudì-Terna.

A fine marzo 2023 (si vedano anche i dati dell’Osservatorio di Anie Rinnovabili) risultano connessi 311.188 sistemi di accumulo, per una potenza totale pari a 2.329 MW e una capacità massima di 3.946 MWh.

Gli impianti di Terna invece ammontano a 60 MW e 250 MWh.

La tecnologia più diffusa continua a essere la batteria al litio, presente nel 99,3% delle installazioni.

Inoltre, quasi tutti gli accumuli sono abbinati a impianti fotovoltaici (99,9%) perlopiù di potenza inferiore a 20 kW.

Per il primo trimestre del 2023 si parla di una “crescita esplosiva”. In particolare, sono stati connessi alla rete 80.199 sistemi di accumulo, per un totale di 741 MW di potenza e una capacità massima di 1.088 MWh.

Come detto, al momento il settore è dominato dal segmento residenziale, ma nel settore C&I, spiega Italia Solare, potrebbero crescere le installazioni di batterie, grazie ai modelli di business che si diffonderanno in base alle varie forme di autoconsumo diffuso e al nuovo decreto Fer.

Mentre il settore utility-scale decollerà con il futuro sistema di approvvigionamento a termine per la capacità di stoccaggio elettrico, previsto dall’articolo 18 del D.lgs. 210/21 e delineato nel DCO 393/2022 e nella recente Delibera 247/2023 di Arera.

Guardando alle singole Regioni, la Lombardia è quella con il maggior numero di accumuli connessi: 62.222 impianti corrispondenti a 448 MW e 753 MWh, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna, che contano rispettivamente 44.660 e 31.382 impianti, corrispondenti a 330 MW-608 MWh e 240 MW-379 MWh.

Confrontando i dati di gennaio-marzo 2023 con quelli del primo trimestre 2022, infine, si può notare una crescita del 270% nel numero degli accumuli connessi, del 467% nella potenza complessiva e del 291% nella capacità massima connessa.

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