Accolte le proposte di Aiel nel recepimento della direttiva rinnovabili

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Riconosciuto il contributo dei nuovi generatori di calore a biomassa. Utilizzo di biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, così come per impianti ibridi e micro-cogeneratori. Requisiti minimi prestazionali per impianti oltre 500 kWt.

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Le proposte di modifica promosse da AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, presentate nel corso dell’audizione delle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera dei deputati dello scorso 20 settembre sono state incluse nel decreto legislativo di recepimento della direttiva UE 2018/2001, la Red II, la direttiva sulle fonti rinnovabili, dal 30 novembre in Gazzetta.

L’associazione aveva indicato la necessità di garantire la corretta applicazione dei contenuti del Piano di azione per il miglioramento della qualità dell’aria (pdf) sottoscritto a Torino nel giugno 2019 in occasione del Clean Air Dialogue e una maggiore coerenza con la normativa vigente o in fase di revisione (Conto Termico e Superbonus), per evitare vuoti legislativi e dubbi interpretativi che potessero danneggiare gli operatori del settore, intervenendo in particolare sull’allegato IV del testo.

Secondo Aiel, la direttiva, così come recepita, garantisce l’utilizzo di biocombustibili certificati per l’accesso agli incentivi, chiarendo i percorsi necessari per verificare l’utilizzo di biocombustibili di qualità conforme o superiore a quella richiesta per il corretto funzionamento dell’impianto termico.

Un altro elemento migliorativo sono i requisiti minimi prestazionali per accedere agli incentivi per generatori di potenza superiore a 500 kWt.

Al fine di allineare tutti i requisiti tecnico-ambientali ed energetici per l’accesso agli incentivi, l’associazione auspica l’estensione di tali requisiti a Conto Termico, Ecobonus/Superbonus e Bonus Casa, con l’obiettivo di raggiungere una necessaria coerenza normativa fra i diversi sistemi incentivanti nazionali.

Altre due proposte di Aiel, accolte nei Decreti attuativi, riguardano i generatori ibridi, ossia sistemi ad elevata efficienza che integrano più tipologie di generatori di calore, e i micro-cogeneratori, apparecchi che consentono la produzione combinata di elettricità e di calore da un unico impianto di piccola taglia (≤ 50 kWe).

Si tratta di tecnologie innovative che anche l’industria di costruzione di impianti a biomassa ha recentemente immesso sul mercato. Perché queste tecnologie non subiscano penalizzazioni, ma sia invece garantito l’approccio di neutralità tecnologica, senza creare barriere di ingresso al mercato, il Governo ha accolto la proposta di prevedere la possibilità di accesso agli incentivi pubblici anche per sistemi ibridi a biomassa costituiti da pompa di calore e caldaia a biomassa e ai microcogeneratori alimentati da fonti di energia rinnovabile. Per questi ultimi, essendo appunto alimentati da fonte rinnovabili, è stata accettata la proposta di portare il risparmio di energia primaria (PES) al 10%.

“I risultati ottenuti sono particolarmente importanti per il settore – afferma Annalisa Paniz, Direttrice generale di AIEL – perché non solo riconoscono il principio fondamentale della promozione delle energie rinnovabili ma anche quello della neutralità tecnologica, senza creare barriere di ingresso al mercato che ostacolerebbero la concorrenza e determinerebbero fenomeni distorsivi. L’innovazione tecnologica è l’arma principale sia per realizzare la decarbonizzazione energetica che per migliorare la qualità dell’aria, come dimostra la riduzione del 23% delle emissioni di particolato prodotte dal riscaldamento a legna e pellet in Italia ottenuto grazie alla sostituzione di una parte delle tecnologie più obsolete con generatori moderni, efficienti e a basse emissioni. È però fondamentale che norme e decreti tengano il passo di questa spinta tecnologica e non la penalizzino”.

Il presidente di Aiel, Domenico Brugnoni, si dice soddisfatto per questa maggior consapevolezza degli interlocutori politico-istituzionali sul ruolo delle bioenergie nel percorso di transizione energetica, visto che, spiega, non esiste una singola tecnologia che possa da sola realizzare un’equilibrata e razionale decarbonizzazione energetica. Peraltro, l’unica in grado di garantire il presidio e lo sviluppo del territorio delle aree marginali e montane.

L’associazione – spiega una nota – continuerà a monitorare da vicino i provvedimenti attuativi del decreto attuativo della RED II, affinché gli importanti traguardi raggiunti in questa prima fase non vengano vanificati. Avendo Aiel una consolidata professionalità nell’ambito delle certificazioni, particolare attenzione sarà dedicata al decreto interministeriale recante schema di certificazione per i criteri di sostenibilità.

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