Obbligo termovalvole, “il 20-30% dei condomìni resta indietro”

  • 22 Settembre 2017

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La denuncia dal Movimento Difesa del Cittadino, che chiede una nuova proroga del termine di scadenza. Nonostante la scadenza fosse fissata al 30 giugno 2017, molti edifici non si sono ancora adeguati ai nuovi obblighi relativi ai sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti di riscaldamento centralizzato.

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Nonostante la scadenza fosse fissata al 30 giugno 2017, molti edifici non si sono ancora adeguati ai nuovi obblighi relativi ai sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per gli impianti di riscaldamento centralizzato, soprattutto a causa della confusione sulla norma.

Questa la denuncia dell’associazione il Movimento Difesa del Cittadino che, in una nota stampa, chiede una nuova proroga del termine di scadenza.

L’obbligo, in vigore quindi dal 1° luglio 2017, prevede che tutti i condomini ed edifici polifunzionali con impianto di riscaldamento centralizzato debbano dotarsi di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione di calore. A breve scatteranno i controlli e chi non si è adeguato rischia una multa da 500 a 2500 euro per ogni unità immobiliare.

Ma le associazioni di categoria – si  legge nella nota – stimano che un 20-30% dei condomini italiani non abbiano ancora aggiornato il proprio impianto di riscaldamento. Magari l’assemblea condominiale ha approvato la delibera dei lavori, ma l’effettiva esecuzione è ancora da realizzare.

C’è poi chi paventa il rischio che, all’avvio della stagione invernale, siano proprio le ditte di manutenzione a chiedere la risoluzione dei contratti con i condomini fuori regola, rifiutando il ruolo di terzo responsabile, cioè di colui che, per conto della collettività dei condomini, risponde dell’impianto stesso davanti alla legge – sottolinea il Movimento.

Se non venisse previsto un nuovo termine di scadenza per la messa in regola degli impianti – evidenzia la nota – milioni di italiani rischierebbero di essere lasciati senza riscaldamento nella stagione autunno-inverno ormai alle porte.

“Nonostante si tratti del recepimento di una direttiva europea – ha commentato  il Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, l’Avv. Francesco Luongo –  il nostro legislatore ha lasciato in sospeso fino a quest’estate diversi punti, come quello sul criterio di ripartizione delle spese comuni. Una questione ancora non risolta riguarda l’indicazione sulla delibera dei lavori da effettuare. Come si legge sul Sole24Ore, e come spiegato anche dal Mise quest’estate, “non si ritiene condivisibile l’interpretazione secondo la quale sia sufficiente la sola delibera di dare incarico all’impresa per evitare le sanzioni”.

I casi esenti dall’obbligo

Ricordiamo che si può evitare la sanzione solo in caso di impossibilità tecnica all’installazione di sottocontatori o una inefficienza in termini di costi.

Tuttavia tale impossibilità o inefficienza deve essere documentata tramite apposita relazione tecnica (che può fare riferimento alla UNI EN 15459) di un progettista o un tecnico abilitato.

Qualora poi sussista un impedimento anche per l’installazione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore da installare in corrispondenza a ciascun corpo scaldante deve essere prodotta una ulteriore relazione tecnica di un progettista o un tecnico abilitato con specifico riferimento alla UNI EN 15459.

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