Questo, in estrema sintesi, il parere espresso sulla SEN da AiCARR – Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione – contenuto in una lettera a firma di Francesca R. d’Ambrosio, presidente dell’associazione, e indirizzata ai ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti.
“Negli ultimi anni – si legge nella lettera – il Governo italiano ha emanato una serie di Decreti Legislativi, dal 192/05 e s.m.i. al 28/11 e al 102/14 e s.m.i., che affrontano questi temi, ma in maniera non sempre efficace e a volte non sinergica. Il risultato è che chi opera nel settore della progettazione e costruzione di impianti, in particolare di quelli termotecnici che sono di competenza di AiCARR, è disorientato, a volte in difficoltà nell’ottemperare a quanto richiesto e a volte implicitamente invitato a ricorrere all’impedimento tecnico, con tutto ciò che questo comporta”.
Una prima osservazione – scrive AicaRR – è che nella proposta di Sen non viene considerato uno scenario di lungo periodo, quale quello previsto dalla comunicazione della CE sulle modalità di stesura dei Piani Nazionali Clima-Energia, al 2050. La Sen è stata considerata come strumento propedeutico alla definizione di tale Piano, quindi un atto transitorio.
“La dilazione nel tempo della definizione del Piano – prosegue la nota – di cui non si comprende appieno la motivazione, introduce elementi di inefficacia e di inefficienza. Senza una visione al 2050 non è possibile programmare investimenti a lungo termine per le infrastrutture necessarie, sia le esistenti che le greenfield, evitare investimenti non strategici, soprattutto quelli a lungo termine, e sviluppare quindi una idea di futuro.”
Nella lettera AiCARR propone di:
- incrementare nella Sen gli attuali strumenti di incentivazione tariffaria delle pompe di calore e prevedere un tavolo di discussione con la Comunità europea sulla possibilità di estendere la quota delle rinnovabili anche nel settore del raffrescamento;
- prevedere un contributo delle biomasse all’obiettivo Fer del 28-30% sui consumi termici; il ricorso programmato a diverse tecnologie di accumulo e all’applicazione del demand response;
- rivedere la legislazione vigente in tema di copertura da Fer (D.Lgs 28/11);
- stabilire che ci sia libertà di scelta progettuale delle tecnologie che meglio si adattino al progetto per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico imposti dalla legislazione vigente;
- prevedere la messa a disposizione dei dati forniti dai sistemi di monitoraggio, i Big Data, in appositi energy repository;
- prevedere la possibilità di utilizzare le risorse ricavate da tassazioni specifiche per una riconversione produttiva low-carbon
- introdurre una “cabina di regia” a guida della Presidenza del Consiglio, visti i numerosi soggetti coinvolti nella definizione della Strategia energetica nazionale.