Efficienza in edilizia, per la PA servirebbero investimenti per 1 mld di euro

Intervenendo con questo investimento sugli edifici più energivori della pubblica amministrazione, si taglierebbero i suoi consumi del 40%, risparmiando ogni anno circa 75 milioni di € sulla bolletta. Questa operazione permetterebbe di creare oltre 13mila nuovi posti di lavoro. Un intervento di Federico Testa, presidente ENEA

ADV
image_pdfimage_print

“Per rendere efficienti energeticamente gli edifici più energivori della pubblica amministrazione servirebbe investire circa 1 miliardo di euro. In questo modo si riuscirebbero a tagliare i consumi mediamente del 40%, risparmiando ogni anno circa 75 milioni di euro sulla bolletta. Inoltre, questa operazione permetterebbe di creare oltre 13mila nuovi posti di lavoro e tagliare 130 mila tonnellate di emissioni di CO2”.

Così Federico Testa, presidente ENEA, in occasione del convegno “Efficienza energetica nelle pubbliche amministrazioni locali: politiche e strumenti per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano”, che si è svolto ieri a Roma alla Camera dei Deputati.

In Italia gli edifici della pubblica amministrazione sono oltre 13mila e consumano 4,3 TWh di energia l’anno per una bolletta complessiva di circa 650 milioni di euro. Quelli più energivori sono circa il 20% del totale, con un consumo pari a 1,2 TWh e una spesa di 177 milioni di euro.

Una rivoluzione in chiave green della pubblica amministrazione – ha spiegato il presidente – è già partita grazie all’impulso della direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica e al decreto legislativo di recepimento 102/2014, che prevedono un tasso di riqualificazione energetica del 3% l’anno della superficie occupata dalla pubblica amministrazione centrale.

Una direzione che sta prendendo anche il mercato residenziale. Le famiglie italiane – ricorda Testa – negli ultimi 10 anni hanno realizzato 2,5 milioni di interventi per rendere più efficienti le proprie abitazioni, un investimento di circa 28 miliardi di euro che ha permesso di tagliare 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

Questa spinta va attribuita anche al sistema di incentivazione per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. “L’ecobonus nel residenziale – ha  concluso Testa –  ha già contribuito a creare circa 50mila nuovi posti di lavoro l’anno nell’edilizia, un settore fortemente colpito dalla crisi economica. Ma per ottenere risultati ancora più rapidi e significativi sia per l’economia che per l’ambiente bisognerebbe puntare a interventi di deep renovation, che potrebbero abbattere del 60-80% i consumi dei condomini italiani più energivori”.

ADV
×