Il Parlamento europeo oggi ha dato il suo consenso alla ratifica dell’accordo di Parigi sul clima, con 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astensioni.
L’UE si unirà cosi a Stati Uniti, Cina e India, gli altri principali responsabili delle emissioni di gas serra, nella conferenza di novembre a Marrakech fra le parti dell’accordo uscito dalla CoP21 (CMA).
Affinché l’accordo possa entrare in vigore sono necessarie le ratifiche di almeno 55 paesi che rappresentino almeno il 55% delle emissioni globali. Mentre la prima condizione era già stata soddisfatta, il voto di oggi permette di soddisfare il secondo parametro e quindi far scattare l’entrata in vigore.
Prossime tappe
Ora che l’accordo è stato approvato dal PE, il Consiglio UE può adottare formalmente la decisione tramite una procedura scritta d’urgenza. In questo modo l’UE, insieme ai 7 Stati membri che hanno già completato il processo nazionale di ratifica, potrà depositare venerdì 7 ottobre gli strumenti di ratifica presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
Giovedì 6 ottobre, i deputati voteranno inoltre una risoluzione in cui si definiscono le priorità per i prossimi negoziati, dal 7 al 18 novembre a Marrakech.
Finora, solo 7 Stati membri (che rappresentano il 5% delle emissioni globali) hanno completato i loro processi di ratifica nazionale, che accompagna quella a livello europeo: Ungheria, Francia, Slovacchia, Austria, Malta, Portogallo e Germania.
Affinché l’accordo possa entrare in vigore, come detto, sono necessarie le ratifiche di almeno 55 parti pari ad almeno il 55% delle emissioni globali.
Ad oggi 62 parti, pari al 51,89% delle emissioni globali, hanno formalmente depositato gli strumenti di ratifica.
In questo contesto, e grazie alla ratifica da parte dell’UE, l’accordo di Parigi entrerà in vigore in tempo per la conferenza sul clima COP 22 a Marrakech .
Alla fine della votazione si è tenuta una conferenza stampa con Martin Schulz, Ban Ki-Moon, Ségolène Royal, Jean-Claude Juncker, e Ivan Korčok, che è possibile rivedere nel video: