Speculazione su MSD. Calenda: “procedimento Aeegsi sia concluso entro i 60 giorni”

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Sulle anomalie del mercato dei servizi per i dispacciamento che stanno pesando sulla bolletta è intervenuto anche il ministro del MiSE. Intanto si sta muovendo la Commissione Industria del Senato, che però infila la questione tra le molte già presenti nell'indagine sui costi dell'energia.

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Da luglio le bollette elettriche degli italiani sono più care per le strane dinamiche che si stanno verificando sul mercato dei servizi di dispacciamento (MSD), che avevamo denunciato su questo sito e che hanno portato l’Autorità per l’Energhia ad intervenire con una delibera.

Oggi sulla vicenda ha parlato anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, mentre nel contempo si sta muovendo anche la Commissione Industria del Senato.

Quel che sta accadendo sul MSD, come spiegavamo, fa sospettare che alcuni trader e impianti termoelettrici abilitati alla partecipazione a quel mercato stiano mettendo in atto comportamenti speculativi, tanto che l’Aeegsi ha allertato anche l’Antitrust. In un solo mese (aprile) l’anomalia che vede prezzi “a salire” alle stelle è costato al sistema elettrico, e dunque agli utenti, quasi 300 milioni di euro e, se i dati di maggio e giugno saranno in linea con quelli di aprile, in tre mesi peserà per quasi un miliardo di euro.

“Un fatto molto grave”, in merito al quale il MiSE ha chiesto all’Autorità “una risposta rapida ed efficace”, ha dichiarato il ministro Calenda questo pomeriggio rispondendo a un’interrogazione (vedi allegati).

Calenda ha precisato che il ministero già lo scorso 22 giugno ha chiesto informazioni all’Autorità e a Terna. Il ministro ha ricordato il procedimento avviato dall’Aeegsi il 24 giugno volto a porre rimedio, da una parte agli aspetti “patologici”, dall’altra a quelli “fisiologici” di quel che si sta verificando sul MSD.

Riguardo ai primi l’Autorità ha intimato ai soggetti coinvolti di porre termine alle loro condotte, che potrebbero configurarsi come manipolazione del mercato ai sensi del Remit (Regolamento Europeo del mercato dell’energia all’ingrosso), con possibili conseguenti sanzioni “adeguate e dissuasive”.

Per i secondi ha prospettato l’adozione di “provvedimenti prescrittivi e/o di regolazione asimmetrica”, nonché la possibile estensione ad altre zone della soluzione dei contratti a termine adottata in Sardegna.

“Ho chiesto all’Autorità di concludere il procedimento entro i 60 giorni previsti“, ha sottolineato Il ministro.

Intanto sulla questione si sta muovendo anche la X commissione, Industria, del Senato (vedi resoconto in allegato in basso). Il presidente, Massimo Mucchetti (PD), convocherà “in tempi brevi” il presidente dell’Aeegsi Guido Bortoni per un’audizione.  

Nella seduta di oggi della Commissione è stato votato di far confluire la questione nell’indagine in corso sui costi dell’energia, sentendo solo l’Aeegsi. Il senatore Gianni Girotto (M5S) proponeva invece di sentire anche MiSE, Antitrust, Terna, GME, Coordinamento dei Consorzi di Confindustria e associazioni dei consumatori.

Mucchetti ha sottolineato di condividere “lo spirito della proposta del senatore Girotto e l’opportunità di audire i principali attori coinvolti, da lui indicati, ma non ritiene necessario avviare una nuova indagine conoscitiva in materia, non essendo ancora conclusa quella in corso”.

Anche Salvatore Tomaselli (PD) ha proposto che il tema sia approfondito nell’ambito dell’indagine sui prezzi dell’energia avviata oltre tre anni fa, cosa che scontenta Girotto.

Duro il commento del senatore del M5S al termine della votazione di oggi in Commissione: “La maggioranza ha affossato la nostra ipotesi di un’indagine conoscitiva interna alla Commissione Industria del Senato, per capire le vere cause dell’improvvisa impennata dei costi di dispacciamento elettrico, pagati in bolletta da milioni di famiglie e imprese in favore delle grandi compagnie energetiche. Ha inserito la nostra proposta nel calderone dell’indagine sul prezzo dell’energia che però è ferma da anni in Senato nonostante le nostre continue richieste di giungere a conclusione. Con questa mossa il PD di governo conferma nuovamente da che parte sta”.

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