Decreto rinnovabili non fotovoltaiche in dirittura d’arrivo. La bozza

  • 19 Maggio 2015

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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato ai ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole la bozza di decreto sui nuovi incentivi alle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche. Resta il tetto dei 5,8 miliardi di euro stabilito con il precedente decreto del 2012, anche se vengono aggiornate le modalità per il calcolo. La bozza e una sintesi.

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“Entro pochi giorni” sarà emanato dall’esecutivo un decreto relativo agli incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal solare fotovoltaico.  Lo ha annunciato oggi la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi, in audizione alla commissione Industria del Senato.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti inviato ai ministeri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole la bozza di decreto sui nuovi incentivi alle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche. Nel testo (allegato in basso) resta il tetto dei 5,8 miliardi di euro stabilito con il precedente decreto del 2012, anche se vengono aggiornate le modalità per il calcolo.

L’ammissione agli incentivi terminerà 30 giorni dopo il raggiungimento del limite dei 5,8 miliardi o, in ogni caso, il 30 dicembre 2016. Dal 2017, come dichiarato di rencente dalla mistra Guidi, dovrebbe entrare in vigore un nuovo sistema incentivante, che il Governo preparerà nel frattempo seguendo le indicazioni UE sugli aiuti di Stato.

Come abbiamo scritto, secondo la stima che gli analisti fanno delle risorse che dovrebbero liberarsi, il budget disponibile per il 2015 e il 2016 anni sarebbe di circa 400 milioni, sufficienti a incentivare circa 1,5 GW di nuova potenza.

Sia per i registri che per le aste, si legge nella sintesi di Staffetta Quotidiana diffusa dalle agenzie, il GSE pubblicherà due bandi, il primo entro il 30 ottobre 2015 e il secondo entro il 30 marzo 2016.

Questi i contingenti per i registri:

  • Eolico onshore: 60 MW
  • Idroelettrico: 80 MW
  • Geotermoelettrico: 20 MW
  • Biomasse e Biogas (di cui all’art. 8, comma 4, lettere a), b) e d), gas di depurazione e gas di discarica e bioliquidi sostenibili): 112 MW
  • Oceanica (comprese maree e moto ondoso): 6 MW
  • Solare termodinamico: 10 MW.

Questi i contingenti per le aste:

  • eolico onshore: 700 MW (erano 500 nel precedente decreto)
  • Solare termodinamico: 110 MW (non previsto nel precedente decreto).

Questi i contingenti per i rifacimenti (gli incentivi ai rifacimenti saranno assegnati con le modalità dei registri e non più delle aste, come previsto invece dal decreto del 2012):

  • Eolico onshore 40 MW
  • Idroelettrico: 30 MW
  • Geotermoelettrico: 20 MW
  • Biomasse (di cui all’art. 8, comma 4, lettera c): 50 MW.

Individuato anche un contingente massimo di 135 MW per le centrali a biomasse da riconversione degli ex zuccherifici, riservato a chi abbia ottenuto l’autorizzazione al 5 febbraio 2014. Sono previsti incentivi ulteriori per impianti geotermici che utilizzano tecnologie avanzate. Non hanno diritto di accesso agli incentivi gli impianti alimentati dalla sansa di oliva.

Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il GSE dovrà pubblicare o aggiornare le procedure per gli interventi di manutenzione e ammodernamento degli impianti incentivati, inclusi i fotovoltaici, per salvaguardare l’efficienza del parco di generazione e, al contempo, di evitare comportamenti che possano causare indebiti incrementi della spesa di incentivazione.

I titolari di impianti fino a 500 kW di potenza potranno chiedere al GSE il ritiro dell’energia con assegnazione di una tariffa onnicomprensiva. Gli incentivi sono alternativi a Ritiro dedicato e Scambio sul posto.

La bozza del decreto (pdf)

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