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In consultazione, il nuovo piano per l’efficienza energetica

Nel secondo PAEE 2011 vengono illustrati i risultati conseguiti al 2010 e aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene mantenuto pari al 9,6%. Il documento è in consultazione per osservazioni fino al 15 luglio.

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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha aperto la consultazione pubblica sullo schema del 2° Piano di Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica, PAEE 2011. Il Piano, previsto dalla Direttiva europea 2006/32/CE, sarà approvato dal Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e d’intesa con la Conferenza Stato Regioni Province autonome, e poi trasmesso alla Commissione europea. Le osservazioni potranno essere inviate entro il 15 luglio all’indirizzo: [email protected]. La documentazione completa (PAEE 2011) è qui.


Secondo quanto spiega il MSE in una nota di sintesi (16 pp.), il PAEE 2011 dà seguito ad azioni ed iniziative già previste nel primo PAEE del 2007 e si propone di presentare proposte di medio‐lungo termine con il sostegno di scenari innovativi.


Nel secondo PAEE 2011 vengono pertanto illustrati i risultati conseguiti al 2010 e aggiornate le misure di efficienza energetica da adottare per il conseguimento dell’obiettivo generale al 2016, che viene mantenuto pari al 9,6%.


Il PAEE 2007 prevedeva programmi e misure per il miglioramento dell’efficienza energetica e dei servizi energetici nei diversi settori economici (residenziale, terziario, industria e trasporti) per un risparmio energetico annuale atteso al 2016 pari a 126.327 GWh/anno (1 GWh=86 tep). Tale risparmio, pari appunto al 9,6% dell’ammontare medio annuo del consumo nazionale di riferimento (media della quantità di energia distribuita o venduta ai clienti finali durante gli ultimi cinque anni precedenti l’attuazione della direttiva, non adattata ai gradi/giorno né ai cambiamenti strutturali o della produzione), corrisponde alla somma dei risparmi energetici da ottenere nel 2016 attraverso interventi e azioni durevoli realizzati negli anni del periodo di riferimento e pienamente efficaci al 31 dicembre 2016.


Per il PAEE 2011, oltre alle misure relative ai Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e agli incentivi agli interventi di efficientamento energetico in edilizia, sono considerati anche gli effetti del D.Lgs. 192/2005, che recepisce la direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia, decreto che ha apportato forti novità, rispetto al quadro legislativo preesistente, nella metodologia progettuale, nelle prescrizioni minime e nell’ispezione degli impianti oltre ad aver introdotto la certificazione energetica degli edifici.


L’articolazione del PAEE 2011 è stata sostanzialmente mantenuta inalterata rispetto al PAEE 2007 a parte qualche modifica rivolta all’ottimizzazione delle misure di efficienza energetica, dei relativi meccanismi di incentivazione e in qualche caso, alla revisione della metodologia di calcolo.


In particolare, per quanto riguarda il settore residenziale, la sostituzione dei vetri semplici con quelli doppi e la sostituzione degli scaldacqua elettrici hanno avuto un ottimo riscontro, mentre la coibentazione delle superfici opache degli edifici residenziali ha raggiunto risultati inferiori alle attese, probabilmente a causa dei costi più elevati che caratterizzano questa tipologia di opere. Saranno pertanto studiate e messe in atto nuove forme di incentivazione per stimolare gli interventi sull’involucro opaco, parte del sistema edificio-impianto che presenta il più alto potenziale di risparmio energetico.


Nel settore industria si è riscontrato finora un risultato negativo della misura relativa alla compressione meccanica del vapore e si è pertanto deciso di dare maggiore spazio nell’ambito del meccanismo dei TEE, ad interventi per il recupero termico nei processi produttivi.


Infine nel settore dei trasporti la principale novità ha riguardato l’algoritmo di valutazione dei risparmi energetici potenziali, anche in considerazione dei dati di monitoraggio e di nuove normative che sono entrate in vigore dal 2007 in poi.


Per quanto riguarda il raggiungimento del target intermedio al 2010, a suo tempo definito, il primo Piano ha permesso il superamento degli obiettivi stabiliti per il 2010 (3,6% contro il 3% atteso). Dalla tabella in basso si possono valutare tali risultati e quelli attesi al 2016: il risparmio energetico annuale conseguito è pari a 47.711 GWh/anno pari appunto a circa il 3,6% dell’obiettivo nazionale. Si noti che circa il 70% del risparmio energetico annuale conseguito al 2010, pari a 31.525 GWh/anno, proviene dal settore residenziale. 



Nel periodo 2007‐2010 la domanda di energia primaria in Italia è passata da 194,5 a 185,2 Mtep soddisfatta per l’83% da combustibili fossili, petrolio 39 %, gas naturale 37% e carbone e altri solidi 7%, e per la parte rimanente da fonti rinnovabili e dalle importazioni di energia elettrica (rispettivamente 12% e 5%). Un calo determinato essenzialmente dalla crisi economica e finanziaria.


Per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi di risparmio d’energia primaria al 2020, stabiliti dal “pacchetto Energia” dell’Unione Europea, il secondo PAEE, come richiesto dalla Commissione Europea, si indirizza anche verso il raggiungimento del target della riduzione del 20% della domanda di energia primaria al 2020, anche se per il raggiungimento di un obiettivo così ambizioso, ulteriori sforzi devono essere messi in campo.


Gli elementi di criticità riscontrati. Una parte consistente delle misure previste dal Piano d’Azione sono legate a meccanismi di incentivazione non strutturali. Per questo motivo è in fase di studio uno schema di incentivazione stabile ed economicamente sostenibile (es. revisione del sistema dei certificati bianchi con revisione degli obiettivi al rialzo) per potere raggiungere gli obiettivi ambiziosi di efficienza energetica che la strategia energetica europea indica al 2020.

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