In questa Guida alle proposte per rafforzare il Trattato di Non Proliferazione – elaborata da due esperte entrambe appartenenti al Women’s International League for Freedom and Peace – si analizzano i diversi punti critici e le debolezze dell’attuale regime di controlli sulla proliferazione atomica e le posizioni e le proposte dei diversi Paesi, una vera e propria “mappa delle questioni aperte”.
Uno degli aspetti più critici – come mostra il caso recente dell’Iran – riguarda la gestione del ciclo del combustibile nucleare e cioè la capacità di arricchimento dell’Uranio e di separazione del Plutonio, elementi centrali sia per scopi civili che militari.
Attualmente sono circa 15 i Paesi che hanno queste tecnologie e si ritiene che in totale siano 40 Paesi a possedere comunque il know-how per poterle sviluppare.
In termini di possesso effettivo di testate nucleari le autrici riportano le valutazioni correnti per le potenze nucleari ufficiali:
Cina: circa 100 testate nucleari
Francia: circa 350 testate strategiche
Russia: 4978 testate strategiche, circa 3.500 testate tattiche e oltre 11.000 testate smantellate
Regno Unito: meno di 200 testate strategiche
USA: 5968 testate strategiche, 1000 testate tattiche e 3000 testate strategiche e tattiche di riserva
Per i Paesi nucleari di fatto le stime sono più imprecise:
India: da 45 a 95 testate
Israele: da 75 a 200 testate
Pakistan: da 30 a 50 testate
Nuclear weapons data
http://www.thebulletin.org/nuclear_weapons_data/#Global
Applegarth e Tyson, 2005, 60 pagine, testo in inglese