Energia e blockchain, come far decollare una “relazione” ancora immatura

Con due documenti di recente pubblicazione, Eurelectric fa il punto sull’evoluzione della tecnologia blockchain, considerata molto promettente ma con un futuro incerto. I problemi e le raccomandazioni per sviluppare i nuovi registri digitali nei mercati elettrici europei.

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Con oltre 240 milioni di euro investiti tra metà 2017 e inizio 2018 in progetti legati alla blockchain, l’energia elettrica è un settore che sta attirando un interesse crescente per le future applicazioni basate sui registri digitali a “catena di blocchi”.

Secondo le ultime stime di Eurelectric, allo scorso marzo erano 122 le organizzazioni coinvolte in una quarantina d’iniziative che intendono sviluppare la tecnologia blockchain in diversi campi del sistema elettrico, dalla compravendita all’ingrosso di energia alla ricarica dei veicoli a zero emissioni, passando per la certificazione d’origine dei kWh prodotti con fonti rinnovabili, lo scambio di elettricità generata su micro-reti diffuse e la fornitura di servizi di flessibilità e sicurezza.

Per un approfondimento su cos’è la blockchain e come può contribuire a trasformare il modello energetico tradizionale, vedi anche QualEnergia.it: Arriva la blockchain “verde” a basso consumo energetico, ecco come funzionerà

L’associazione europea dell’industria elettrica, in un recente documento, Blockchain in Electricity: a Critical Review of Progress to Date (link in basso), sostiene che questa tecnologia è molto promettente ma ancora immatura, pertanto il suo futuro rimane incerto per una serie di motivi.

In particolare, evidenzia Eurelectric, la blockchain potrebbe essere “frenata” dalle caratteristiche del sistema elettrico attuale, basato sulle economie di scala e sul ruolo centralizzato di pochi operatori di trasmissione/distribuzione, responsabili della sicurezza dell’intera rete.

Costi elevati, anche dovuti al notevole consumo energetico dei registri che utilizzano la crittografia di tipo proof-of-work, e bassa velocità delle transazioni, a sua volta dovuta alla complessità dei metodi utilizzati per convalidare gli scambi di dati, sono altri elementi critici secondo Eurelectric.

Senza dimenticare, si legge nel documento, il rischio di attacchi informatici che potrebbero sfruttare dei bug nei protocolli digitali.

Di conseguenza, in un …

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