Tassonomia Ue, le commissioni Ambiente ed Economia dell’Europarlamento bocciano gas e nucleare

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Le due Commissioni hanno respinto la proposta di Bruxelles di includere atomo e metano tra gli investimenti green. Ora si attende la plenaria del 4-7 luglio.

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No alla proposta della Commissione europea di includere gas e nucleare nella lista degli investimenti verdi (la cosiddetta tassonomia green).

Il parere contrario è arrivato oggi, martedì 14 giugno, nel voto congiunto di due Commissioni del Parlamento Ue (Ambiente ed Economia).

Con risultato 76 a 62 (e 4 astensioni) gli eurodeputati hanno approvato una risoluzione che si oppone al regolamento delegato della Commissione dello scorso febbraio 2022, che prevede la possibilità di supportare con fondi europei nuovi investimenti, a determinate condizioni, nelle centrali a gas e in quelle nucleari.

Il possibile inserimento di atomo e gas fossile nella tassonomia degli investimenti considerati sostenibili (dal punto di vista ambientale), ricordiamo, ha innescato una serie di polemiche e scontri fra diversi Paesi Ue. La Francia, in particolare, ha sempre spinto per favorire il nucleare, mentre Germania e Italia cercavano di ottenere condizioni più favorevoli per nuovi progetti nel gas.

Gli eurodeputati delle due Commissioni, si legge in una nota, riconoscono il ruolo di gas e nucleare per assicurare forniture stabili di energia durante la fase di transizione verso le rinnovabili; tuttavia, a loro avviso, i criteri tecnici stabiliti da Bruxelles non soddisfano gli standard di sostenibilità ambientale della tassonomia.

La risoluzione andrà al voto in plenaria a Strasburgo nella sessione del 4-7 luglio.

Se il Parlamento con una maggioranza di 353 voti si opporrà alla proposta della Commissione Ue, sposando così la linea delle commissioni Ambiente ed Economia, la proposta dovrà essere ritirata o modificata da Bruxelles.

Intanto da Legambiente e Wwf sono arrivati i commenti sul voto: entrambe le associazioni ambientaliste sottolineano che è un primo passo importante.

Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, la risoluzione “apre la strada alla bocciatura della proposta di considerare gas fossile e nucleare come fonti energetiche sostenibili, in base al regolamento sulla tassonomia che classifica gli investimenti verdi” e quindi può scongiurare “un duro colpo al Green Deal europeo e a una politica climatica ambiziosa”.

La proposta della Commissione Ue, ricorda Legambiente in una nota, è stata adottata nonostante il parere fortemente contrario della Piattaforma sulla Finanza Sostenibile, il gruppo di esperti indipendenti nominati dalla stessa Commissione per il supporto scientifico necessario alla redazione del regolamento delegato.

La piattaforma, nelle sue raccomandazioni, ha evidenziato che il nucleare va escluso in quanto non rispetta i criteri (art. 17 del regolamento sulla tassonomia) relativi al principio sul non arrecare danni significativi all’ambiente, in particolare per quanto riguarda la gestione e lo smaltimento delle scorie radioattive.

Invece la bocciatura del gas fossile è motivata dal fatto che gli impianti a gas, per fornire un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici, come richiesto dal regolamento, devono emettere meno di 100 gr di CO2e/kWh, mentre gli impianti più efficienti oggi a disposizione emettono non meno di 316 gr di CO2e/kWh.

“Ora la plenaria di luglio dovrà seguire il parere delle due commissioni competenti e respingere quello che altrimenti sarebbe un errore enorme e costoso per clima e ambiente: incanalare miliardi in progetti sporchi, invece di finanziare la transizione verso le energie rinnovabili di cui abbiamo bisogno”, afferma, infine, Mariagrazia Midulla, responsabile energia e clima del Wwf Italia.

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