Bologna, Milano e Firenze sono le tre città più attive nella gestione della mobilità elettrica.
Questo perché hanno adottato strategie innovative, realistiche e replicabili in altri contesti urbani italiani, calibrate in un orizzonte temporale al 2030.
È quanto emerge dalle analisi condotte dal Rapporto Mobilitaria 2020, pubblicato da Kyoto Club e CNR IIA, sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) delle 14 grandi città italiane.
Le tre strategie delle tre realtà urbane sono differenti, ma perseguono il medesimo obiettivo: promuovere e incentivare l’utilizzo e la diffusione dei veicoli ad emissioni zero nelle zone più centrali della città.
Bologna ha la sua Strategia della Zona a Traffico Limitato elettrica. A Milano c’è la Strategia del trasporto pubblico 100% elettrico a scala comunale. E Firenze propone la Strategia di potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica dei veicoli elettrici.
Bologna
Nel caso di Bologna il PUMS metropolitano dichiara che la città mira alla ZTL 100% elettrica al 2030, consentendo l’accesso ai soli veicoli elettrici, sia pubblici che privati.
Per raggiungere questo obiettivo è previsto un calendario per il progressivo divieto di accesso in ZTL ai veicoli meno ecologici anche se di proprietà dei residenti.
Infatti, già a partire da quest’anno, i veicoli Euro 0 (Benzina, Gpl, Metano e Diesel) non possono entrare in ZTL. Nel 2021 l’interdizione includerà anche i veicoli di categoria Euro 1. Nel 2022 la ZTL non permetterà l’accesso agli Euro 2 e i due anni successivi, rispettivamente, agli Euro 3 ed agli Euro 4. Il calendario strategico per la ZTL elettrica stabilisce al 2025 il divieto di accesso anche agli Euro 5.
Inoltre, il PUMS afferma che a partire dal 2020 i nuovi autobus a Bologna saranno elettrici, anche in previsione dell’incremento dei punti di ricarica e delle agevolazioni procedimentali e fiscali per l’istallazione, con distinzione tra sistemi standard e FAST. Il Piano prevede anche il rinnovo delle flotte dei veicoli della Pubblica Amministrazione che dovrà essere composta solo di veicoli elettrici entro il 2030.
Milano
La strategia per la mobilità elettrica prevista dal PUMS del Comune di Milano è in corso di attuazione già dal 2014 e mira al 100% veicoli elettrici per il trasporto pubblico su gomma entro il 2030.
Il PUMS prevede che dal 2020 l’azienda del trasporto pubblico milanese acquisterà esclusivamente mezzi elettrici e alla fine del 2030 la flotta dell’azienda sarà composta da 1.200 bus elettrici. A questi mezzi sarà dedicata l’istallazione di 10.400 punti di ricarica di cui 1.040 su suolo pubblico.
Allo stesso tempo, la strategia prevede di riconvertire al full electric i depositi esistenti grazie all’installazione di sistemi di ricarica per accogliere i nuovi mezzi, ma anche di costruire ex novo tre nuovi hub full electric.
Inoltre, nella strategia per la mobilità elettrica di Milano si definiscono semplificazioni procedurali per l’istallazione dei punti di ricarica e incentivi per l’utilizzo di e-bike e di mezzi elettrici per il servizio taxi, per la distribuzione delle merci e per lo sharing mobility.
Firenze
Il capoluogo toscano ambisce a diventare la “Capitale nazionale della mobilità elettrica e sostenibile” grazie ad una strategia che potenzia il sistema infrastrutturale della ricarica pubblica dei veicoli a emissioni zero per il trasporto individuale.
Già negli ultimi anni l’Amministrazione comunale ha completato la realizzazione di una nuova infrastruttura a rete dedicata alla ricarica pubblica dei veicoli elettrici con colonnine in grado di supportare funzioni avanzate come il riconoscimento dell’utente in ricarica, il pagamento dei consumi energetici e i tempi di ricarica notevolmente ridotti rispetto alle precedenti colonnine.
I cittadini possessori dei veicoli elettrici ricevono dal Comune una smart card per accedere alle colonnine, che grazie alle caratteristiche di interoperabilità dell’infrastruttura di ricarica, permettono agli utenti di scegliere il fornitore commerciale presso cui acquistare l’energia, eventualmente in collegamento con la propria utenza domestica.
Per di più, grazie ad un’apposita app è possibile visualizzare in tempo reale la mappa con la localizzazione delle colonnine e il loro stato: disponibile, in uso, in manutenzione o prenotate.
È stata anche realizzata una rete per la flotta dei veicoli elettrici dell’Amministrazione Pubblica con 85 punti di ricarica e quasi 100 veicoli della flotta aziendale comunale sono stati sostituiti con l’acquisto di 85 veicoli elettrici (di cui 57 quadricicli e 28 autocarri) destinati anche alla manutenzione delle aree verdi pubbliche e ai servizi di assistenza domiciliare.
Il Comune di Firenze ha anche promosso la messa in esercizio di un servizio di car sharing free flow con 220 vetture elettriche al 100% (per il trasporto di persone e delle merci) alle quali è consentito circolare nella ZTL e nelle zone pedonali. L’Amministrazione ha consentito il rilascio di 70 nuove licenze per la conduzione di taxi esclusivamente elettrici, accompagnato dalla realizzazione di 6 postazioni di ricarica veloce, localizzate in prossimità di luoghi strategici della città, come l’aeroporto e le principali direttrici di ingresso.
Tutte esperienze da replicare
Queste strategie di Bologna, Milano e Firenze potrebbero essere replicate in altre realtà urbane italiane con caratteristiche differenti. Ad esempio, i Comuni che hanno già istituito delle Zone a Traffico Limitato potrebbero prevedere un calendario strategico con le restrizioni di accesso per i veicoli più inquinanti come è stato fatto a Bologna.
Altre città potrebbero puntare al potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica dei veicoli elettrici, sia pubblici che privati, seguendo l’esempio di Firenze, in modo tale da incentivare anche il privato ad acquistare mezzi a zero emissioni.
Altre Amministrazioni potrebbero, infine, replicare la buona strategia di Milano sul trasporto pubblico 100% elettrico a scala comunale, in modo da spingere i cittadini a lasciare l’auto privata e utilizzare i mezzi pubblici.