Le infrastrutture turistiche europee hanno subito un forte declino a causa della pandemia di Covid-19, con i conseguenti lockdown e le restrizioni ai viaggi,
La situazione si è aggravata con la crisi energetica con prezzi elevatissimi dell’energia che hanno impattato sulla redditività delle strutture turistiche in molti Stati membri.
Per sostenere la loro ripresa, il progetto Interreg Europe DETOCS – DEcarbonising the TOurism Industry Post Covid-19 Support – sta puntando sulla sostenibilità energetica.
Il progetto (marzo 2023 – maggio 2027), che ha un budget di quasi 2 milioni di euro, ha alcuni obiettivi principali per le strutture turistiche come facilitare la decarbonizzazione, aumentare l’efficienza e l’autosufficienza energetica.
Il partenariato del progetto è composto da 13 soci – provenienti da Malta, Slovenia, Grecia, Finlandia, Bulgaria, Ungheria, Olanda, Germania e Italia – e ha già individuato alcune esperienze di “turismo sostenibile” nei territori coinvolti dal progetto.
Questi casi di successo ora vengono promossi come buone pratiche replicabili nel resto d’Europa. È il caso del Piano Nazionale greco per Energia & Clima e Turismo, ma anche di alcune iniziative di hotel a Creta e di case vacanze a impatto zero in Ungheria. In Italia c’è anche un’attività inter-progettuale nell’area vasta di Campobasso. Vediamole singolarmente.
Grecia: il Piano nazionale per Energia & Clima e Turismo
Una buona pratica segnalata dal progetto è il Piano nazionale greco per l’Energia e il Clima, principale strumento politico in Grecia per il raggiungimento della transizione energetica sostenibile nel periodo 2025-2050.
Ci sono vari suggerimenti per la riduzione del consumo energetico e la minimizzazione delle emissioni negli edifici commerciali, compresi quelli alberghieri, per i quali il piano propone:
- miglioramenti energetici nell’involucro aumentandone l’isolamento termico
- utilizzo di pompe di calore ad alta efficienza, per riscaldamento e raffrescamento
- installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda
- utilizzo del fotovoltaico
- installazione di punti di ricarica a disposizione dei clienti proprietari di veicoli elettrici.
Gli obiettivi e le tappe fondamentali per la transizione energetica degli edifici alberghieri greci, fino al 2050, sono indicati nella tabella:
Creta: le caratteristiche di alcuni hotel “sostenibili”
Sempre in Grecia, in particolare a Creta, il progetto europeo ha selezionato alcuni hotel “sostenibili”.
Si è data priorità all’isolamento termico (tetti, facciate e finestre) e all’illuminazione a LED in tutti i locali. Per gli investimenti in impianti a energia solare, le strutture hanno utilizzato cofinanziamenti dei fondi strutturali dell’Ue.
Tra questi alberghi c’è il Renieris Hotel, piccola struttura (52 posti letto su circa 1.000 mq) situata a Stalos e operativa sette mesi all’anno. Per quanto riguarda gli aspetti energetici, il Renieris è dotato di porte e finestre a doppi vetri e pareti coibentate.
Ha installato sul terrazzo un impianto fotovoltaico da 10 kWp, che genera circa 15mila kWh/anno e un impianto solare termico (12 pannelli su 30 mq) che fornisce 21,72 kWth di energia termica, permettendo di scaldare l’85% dell’acqua utilizzata nell’hotel. Nel 2023, l’energia solare ha contribuito per il 32% al bilancio energetico dell’hotel.
Per il controllo e la riduzione dei consumi energetici utilizza termostati, che permettono anche il monitoraggio del sistema di riscaldamento centralizzato dell’acqua calda.
L’elettricità viene disattivata automaticamente nelle stanze quando non vengono utilizzate, ad eccezione del frigorifero. Un sistema di irrigazione automatica del giardino, viene attivato solo durante la notte e in cucina non sono presenti piani a induzione, bensì fornelli a gas.
Situato nel comune di Platanias, l’Euphoria Resort (344 camere) è un altro hotel “sostenibile” secondo i criteri del progetto DETOCS.
Tutti gli edifici della struttura sono classificati A+, in termini di prestazione energetica. Per mantenere tali prestazioni, un Building Management System (BMS) monitora quotidianamente la produzione energetica del resort, e consente di avere il controllo manuale del consumo energetico in qualsiasi momento.
Le aree sono dotate di illuminazione a LED ad alta efficienza energetica e tutti gli elettrodomestici (nelle camere e negli spazi di lavoro) appartengono alla classe A+++, con un consumo energetico minimo.
Il resort produce oltre 400mila kWh di elettricità all’anno attraverso i pannelli fotovoltaici installati sul tetto e ha anche investito in un parco fotovoltaico da 3 MW, riuscendo così a coprire il 100% del suo fabbisogno elettrico.
Il resort utilizza pompe di calore acqua-acqua con un Cop 6 e recupera il calore dai suoi sistemi di raffreddamento per la produzione di acqua calda, integrata da Gpl.
Ungheria: case vacanze a impatto climatico zero
Irota EcoLodge è il primo, e finora unico, resort a impatto climatico zero in Ungheria: neutrale dal punto di vista climatico significa che tutte le emissioni nette sono pari o inferiori allo zero.
Il resort si compone di diverse case vacanze, costruite con materiali sostenibili: le strutture portanti sono in legno, tra le quali è stata insufflata cellulosa spessa 15 cm come materiale isolante, costituito da giornali usati, particolarmente efficiente visto che la cellulosa è in grado di assorbire e rilasciare umidità, contrariamente alla maggior parte degli altri materiali isolanti.
Per aumentare l’isolamento dell’edificio sono state messe all’esterno lastre di fibra di legno dello spessore di 10 cm, portando l’isolamento totale a 25 cm. I tripli vetri garantiscono un ulteriore fattore di isolamento molto elevato.
Ogni edificio è dotato di collettori solari per riscaldare l’acqua, mentre in quello principale sono stati installati impianti fotovoltaici per generare elettricità a servizio degli altri immobili della struttura (es. lavanderia) e per ripulire con pompe l’acqua della piscina. Insomma un hotel autosufficiente dal punto di vista energetico.
Nel 2019, il resort ha vinto l’E.On Global Energy Award e ha utilizzato il premio in denaro per installare stazioni per la ricarica di veicoli elettrici, a servizio delle case vacanze. Le case sono riscaldate con biomassa legnosa, proveniente da foreste locali.
Lo scorso anno questo resort ha pubblicato il suo “Carbon footprint report” (pdf), un breve documento che analizza la riduzione delle emissioni di CO2 della struttura dal 2017 al 2023.
L’approccio inter-progettuale e d’area vasta a Campobasso
A rappresentare l’Italia nel progetto DETOCS, c’è il Comune di Campobasso con la sua area vasta, composta da 14 piccoli comuni (Baranello, Busso, Campodipietra, Casalciprano, Castropignano, Ferrazzano, Fossalto, Matrice, Mirabello Sannitico, Oratino, Pietracupa, Ripalimosani, San Giovanni in Galdo, Vinchiaturo).
L’obiettivo dei portatori di interesse di quest’area è sviluppare un turismo veramente sostenibile nel territorio. Per questo hanno adottato una strategia che consiste nell’utilizzare più strumenti, tra cui la partecipazione a progetti europei (appunto, DETOCS) e l’adozione della pianificazione strategica, come il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
Per aggirare gli ostacoli burocratici legati ai vincoli paesaggistici, Campobasso sta sviluppando Comunità di Energia Rinnovabili proprio nell’ambito di questo progetto europeo. CER che consentono a varie strutture, in particolare a quelle che non possono installare impianti fotovoltaici di partecipare agli sforzi di decarbonizzazione del settore turistico.
L’amministrazione locale a questo scopo sostiene l’iniziativa mettendo a disposizione i propri impianti di energia rinnovabile, favorendo la nascita e l’espansione di queste comunità.
Per capire come promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile nell’area di Campobasso è stato inviato alle parti interessate un questionario, dal quale è emersa la necessità di potenziare la connettività infrastrutturale tra i piccoli comuni dell’area vasta e le strutture ricettive.
Le misure proposte dagli stakeholder locali sono:
- fornitura gratuita di biciclette elettriche e scooter per consentire ai turisti di esplorare la città e i comuni vicini
- noleggio agevolato di veicoli elettrici per i turisti che si recano nei comuni più lontani
- installazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici sul territorio
- imprese e strutture ricettive locali che sostengono i veicoli a zero emissioni, fornendo punti di ricarica
- ristrutturazione della stazione terminale di Campobasso per fungere da hub innovativo e a misura di viaggiatore.
Proprio per migliorare la mobilità locale, sempre a Campobasso è in fase di sviluppo un Piano Intercomunale Urbano Strategico della Mobilità (PUMS), che mira a potenziare i collegamenti tra i 14 piccoli comuni che ricadono nell’area, promuovendo spostamenti efficienti e rispettosi dell’ambiente (vedi La lenta diffusione dei Piani urbani per la mobilità sostenibile). Il PUMS potrebbe essere anche un’occasione per attuare le misure proposte nell’ambito di DETOCS.
Il progetto DETOCS a Campobasso ha trovato origine nel progetto UE MediAree, chiuso lo scorso anno. Con un budget di 4,5 milioni di euro aveva l’obiettivo di rafforzare le competenze per la gestione delle aree vaste e di promuovere lo sviluppo sostenibile tra i comuni partecipanti.
Nei prossimi mesi il progetto europeo produrrà altro materiale che potrebbe essere di stimolo per altre strutture turistiche che vogliono rilanciarsi in chiave sostenibile.