Solare termico e biomassa di comunità per una cittadina rurale tedesca

Coinvolgimento diretto dei consumatori, valorizzazione delle risorse locali e riscaldamento a emissioni zero: il caso Comune di Randegg sembra eccezionale ma, in realtà, sarebbe replicabile anche in Italia.

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I progetti di energia di comunità, fondati sull’impiego delle fonti rinnovabili e distribuite e sulla partecipazione diretta dei consumatori, anche come produttori di energia, non devono dimenticare e tralasciare il fondamentale contributo del calore.

Questo caso reale che viene dalla Germania è davvero esemplare di come l’energia termica possa giocare un ruolo importante nella transizione energetica dei territori.

Un soggetto del territorio e per il territorio

La società tedesca solarcomplex è uno dei soggetti più attivi, soprattutto nelle regioni del sud del Paese teutonico, sul tema del teleriscaldamento da rinnovabili e sull’attivazione delle comunità locali in merito ai temi energetici.

La particolarità di questa azienda è che, sebbene non abbia uno statuto cooperativo, i diritti di voto sono limitati a un massimo del 5% per azionista, al fine di evitare che singoli soggetti possano prendere il controllo della società. Allo stesso tempo, però, nessuno vieta agli azionisti di investire una quota maggiore: è possibile, infatti, pur mantenendo la regola ora descritta, detenere più del 5% delle azioni.

Un’altra peculiarità di solarcomplex è che la maggior parte degli azionisti è costituita da piccoli consumatori privati, ma anche imprese, cooperative energetiche e aziende municipalizzate. Oltre alla partecipazione tramite azioni, solarcomplex offre anche diritti di partecipazione agli utili con tassi di interesse fissi.

Si tratta, insomma, di una società a forte caratterizzazione locale, partecipazione diretta dei consumatori e spiccato senso democratico nelle decisioni.

Solare e biomassa

La società, con sede nella cittadina di Singen, ha sviluppato reti di teleriscaldamento in diversi piccoli centri rurali nella regione del Lago di Costanza, tra i quali Randegg, dove, dal 2009, solarcomplex gestisce una rete di teleriscaldamento a biomassa che nel 2018 è stata ampliata poi con un impianto solare termico.

Questo soggetto è particolarmente interessante perché, potendo vantare un’esperienza pluriennale in questo campo, può agire sia da semplice proprietario sia da completo gestore di reti di riscaldamento e impianti di generazione.

La rete di Randegg ha una lunghezza di 6,6 km e connette 150 utenti alla rete. L’impianto solare termico, caratterizzato da una superficie lorda di 2.400 m2 integra due caldaie a biomasse, una che utilizza cippato e l’altra che impiega invece pellet come combustibile (foto in alto).

Da notare anche che una taglia di questo genere per il sistema solare termico rientrerebbe, in Italia, nel limite finanziabile tramite il Conto Termico e potrebbe accedere, quindi, a un supporto stimabile tra il 40 e il 60% dell’investimento necessario alla realizzazione dell’impianto.

La frazione di copertura solare, vale a dire la percentuale di fabbisogno termico annuale soddisfatta grazie all’energia prodotta dai collettori, è pari al 20%. Grazie a questa sinergia tra le due fonti rinnovabili, è possibile evitare l’emissione in aria di circa 1.500 t CO2 ogni anno

Un’estate senza CO2

L’idea alla base di questi progetti è trovare la giusta combinazione di fonti rinnovabili che possano alimentare una piccola rete di teleriscaldamento in grado di fornire calore a un prezzo competitivo e senza emissioni inquinanti.

Le soluzioni pratiche possono essere molteplici: utilizzare il calore di scarto di un impianto cogenerativo a biogas o di processi industriali, impiegare collettori solari termici, installare caldaie a biomassa, eccetera.

Nel caso di Randegg, l’impianto solare termico è stato dimensionato, come spesso accade in questi sistemi, per coprire il carico estivo della rete, riuscendo così a spegnere le caldaie a biomassa e ottenendo, perciò, un’estate completamente emission-free.

In questo esempio, inoltre, il contributo del solare termico nella stagione calda è ancora più rilevante perché nel paese ha sede l’azienda di bevande Randegger Ottilien-Quelle GmbH, che richiede notevoli quantità di calore in estate per alimentare il suo sistema di lavaggio delle bottiglie.

Una società per azioni… di comunità

L’azienda solarcomplex è stata fondata come GmbH, cioè una S.r.l. tedesca, da 20 persone nel 2000 ed è diventata una società per azioni solo nel 2007.

Il motivo principale era permettere a un gran numero di persone di partecipare a questa società, e quindi ai suoi progetti sulla transizione energetica nella regione, senza grandi spese. I privati che, ad esempio, non possono permettersi di acquistare un proprio impianto a energia rinnovabile possono acquistare azioni e diventare così comproprietari degli impianti, investendo attivamente in una economia verde.

Questa forma di impresa presenta l’indubbio vantaggio di una rapida ammissione degli azionisti e della creazione di un capitale diffuso. Diversamente da una cooperativa, poi, questo tipo di forma societaria è anche autorizzata a generare profitti e solitamente può essere attiva anche in più comuni contemporaneamente. Tutto ciò, però, a fronte delle maggiori spese di attivazione e mantenimento di una società per azioni.

Come si può avere successo?

Il fattore chiave per portare a termine con successo un progetto di rete di teleriscaldamento rinnovabile per un piccolo centro è, senza dubbio, l’impegno e il coinvolgimento diretto dei portatori di interesse locali:

I responsabili politici locali, il sindaco, un rappresentante dei cittadini, a volte il parroco si sono dimostrati cruciali per un corretto sviluppo di queste iniziative.

Ove siano previsti il biogas o la biomassa come fonti di calore, inoltre, è centrale il ruolo degli agricoltori e dei proprietari forestali.

Più alto è il numero di utenti interessati ad allacciarsi alla rete, più basso sarà il costo del calore per tutti: in questi progetti allora, per cercare di aumentare gli allacciamenti, vengono spesso proposte anche altre migliorie infrastrutturali realizzabili assieme e grazie alla rete di teleriscaldamento come, ad esempio, i cavi in fibra ottica per le reti internet a banda larga.

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