Siglato l’accordo sul rinnovo del contratto dei lavoratori elettrici

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Previsto un aumento complessivo di 315 euro annui con diversi miglioramenti contrattuali su orari, ferie, formazione e altri aspetti. Coinvolti circa 60 mila addetti in 130 aziende.

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Circa 60 mila lavoratori coinvolti in quasi 130 aziende, un aumento a regime di 290 euro sui minimi, più risorse destinate al welfare e a incentivare la produttività, oltre a diversi miglioramenti su orari di lavoro, ferie, malattia e altri aspetti.

Sono i principali contenuti dell’ipotesi di accordo sul rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori elettrici per il triennio 2025-2027, siglato ieri (11 febbraio) presso Confindustria. L’accordo sarà ora sottoposto al voto nelle assemblee nei posti di lavoro per l’approvazione.

L’intesa è stata firmata dalle parti datoriali Elettricità Futura, Utilitalia, Enel, Gse, Sogin, Terna, Energia Libera e dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, al termine di una trattativa aperta il 21 gennaio, “caratterizzata dal comune impegno delle parti ad un rinnovo rapido, capace di conciliare esigenze dei lavoratori e sostenibilità per le imprese” si legge nella nota congiunta di Elettricità Futura-Utilitalia.

Sul piano economico, si spiega, l’accordo come anticipato prevede un aumento a regime di 290 € sui minimi, oltre a un aumento delle risorse destinate a livello di settore a incentivare la produttività (15€ legati al raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia e qualità del servizio) e al welfare (7€ fra previdenza complementare e sanità integrativa).

Sul piano normativo, prosegue la nota, è stato valorizzato il sistema di relazioni industriali, con il rafforzamento degli istituti bilaterali, estendendo le competenze a temi strategici quali l’intelligenza artificiale, la sostenibilità, le concessioni.

Diversi miglioramenti riguardano poi le previsioni contrattuali in materia di orario di lavoro, ferie, formazione, malattia, lavoratori disabili, congedi parentali e previdenza complementare.

Inoltre, come elemento di attenzione verso i giovani neoassunti, in tema ferie, è stato anticipato dal sesto al terzo anno l’avvio della maturazione dei giorni aggiuntivi rispetto alla dotazione iniziale (20 giorni che arrivano gradualmente fino al massimo di 24 giorni).

È stato ulteriormente rafforzato il diritto alla formazione, con l’aumento delle ore dedicate, che passano dalle attuali 40 a 50 nel triennio.

Per i sindacati, si legge in una nota congiunta, si tratta di un’intesa “importante”, che prevede “un aumento salariale che recupera adeguatamente gli effetti dell’inflazione di questi anni e allo stesso tempo viene incontro alle esigenze manifestate dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore elettrico consegnando loro avanzamenti nei diritti, nell’orario di lavoro, nella formazione”.

Più in dettaglio, la parte economica prevede:

  • l’aumento complessivo (TEC) nel triennio di 312 euro;
  • l’aumento medio sui minimi (TEM) di 290 euro nelle seguenti 4 tranche: 1° aprile 2025 di 90 euro; 1° aprile 2026 di 65 euro; 1° aprile 2027 di 65 euro; 1° ottobre 2027 di 70 euro;
  • montante complessivo di 6.928 euro;
  • in tema di produttività, destinati 15 euro erogati per 14 mensilità, per ogni anno di vigenza del contratto; come nei passati rinnovi contrattuali è confermato il modello di verifica degli scostamenti inflativi: alla fine del triennio di vigenza contrattuale, in presenza di aumenti dell’inflazione oltre le previsioni Istat, le quote di produttività saranno consolidate nei minimi;
  • welfare contrattuale incrementato di 7 euro.

Per quanto riguarda la parte normativa, la principale novità di questo rinnovo, spiegano i sindacati, è la riduzione dell’orario di lavoro che porta, su base annuale, ad avere per le lavoratrici e i lavoratori del settore tre mezze giornate in più.

Altra novità è l’obbligo di confronto e consultazione preventiva a livello aziendale sul tema dell’Intelligenza artificiale; in tema di diritti dei lavoratori, riguardo la genitorialità, le aziende sottoscrittrici si impegnano a definire accordi che migliorino le disposizioni di legge.

Sulla malattia, migliora il diritto alla conservazione del posto di lavoro per disabilità, che passa da 12 a 18 mesi continuativi, e da 18 a 24 mesi non consecutivi (nell’arco di un periodo di 36 mesi). Aumenta l’aspettativa retribuita, passando da 6 a 12 mesi, per le vittime di violenza di genere.

Infine, sono promosse iniziative formative e campagne di comunicazione a livello aziendale, per favorire la cultura inclusiva e per migliorare comportamenti e linguaggi.

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