Salina e altre cinque isole europee puntano sull’energia rinnovabile

Pubblicati i piani per ridurre la dipendenza dalle forniture diesel e incrementare l’autoconsumo elettrico con risorse “verdi”.

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C’è anche Salina tra le sei isole europee non connesse alle reti elettriche nazionali che hanno appena pubblicato i rispettivi programmi per de-carbonizzare il loro mix energetico, nell’ambito dell’iniziativa Clean Energy for EU Islands della Commissione europea; in Croazia inizia oggi, mercoledì 20 novembre, un forum sul tema (vedi link in fondo per approfondire).

Oltre a Salina, che si trova nelle Eolie, le altre comunità isolane che hanno presentato piani di transizione energetica “pulita” sono: isole Aran (Irlanda), arcipelago di Cres-Losinj (Croazia), Culatra (Portogallo), La Palma (Spagna) e Sifnos (Grecia).

Le soluzioni previste nelle strategie di de-carbonizzazione sono molteplici, con il comune obiettivo di ridurre il più possibile la dipendenza dalle forniture di combustibili fossili, perlopiù diesel utilizzato nelle centrali di generazione elettrica e sui traghetti.

Si parla, in particolare, di fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico, solare termico), batterie per l’accumulo, reti intelligenti per ottimizzare l’autoconsumo energetico, mobilità elettrica, riqualificazione degli edifici con isolamento termico e pompe di calore.

Tuttavia, come emerso di recente dal “caso” del fotovoltaico “con parasole” a Giannutri, al momento pare tutt’altro che semplice realizzare progetti legati alle energie rinnovabili sulle isole minori italiane.

Intanto ad agosto sul sito web del GSE è stata pubblicata una sezione con le modalità operative per presentare le richieste volte a ottenere gli incentivi per l’energia prodotta con le rinnovabili sulle piccole isole.

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