Riduzione emissioni CO2 dei veicoli pesanti del 45%. Pichetto: “proposta troppo ambiziosa”

Il Ministro dell'ambiente è preoccupato per la proposta di regolamento europeo che vuole tagliare le emissioni di CO2 dei camion dal 30 al 45% nel 2030, e confida, al solito, sui motori a combustione interna.

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“La decarbonizzazione deve essere economicamente sostenibile e socialmente equa”, ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, in riferimento alla proposta (pdf) di revisione del regolamento 2019/1242 sulle emissioni dei veicoli pesanti, presentata dalla Commissione lo scorso febbraio.

Il primo regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 per camion e autocarri stabiliva che le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti (Heavy-duty Vehicles) dovevano essere ridotte del 30% entro il 2030, con un obiettivo intermedio di riduzione del 15% entro il 2025, in confronto al 2019.

Invece, secondo la proposta di Bruxelles, le emissioni dei veicoli pesanti di nuova immatricolazione dovranno essere ridotte del 45% dal 1° gennaio 2030, del 65% dal 1° gennaio 2035 e del 90% dal 1° gennaio 2040.

Il ministro Pichetto, nel corso del Consiglio europeo, ha definito gli obiettivi proposti “particolarmente sfidanti, considerando lo sviluppo della tecnologia a zero emissioni, che richiede l’implementazione di fattori abilitanti come le infrastrutture di ricarica”.

Il ministro ha fatto presente, anche stavolta, “la preoccupazione dell’Italia sul livello di ambizione della proposta”, che avrebbe “ripercussioni negative sotto l’aspetto occupazionale e produttivo, tenendo conto delle peculiarità nazionali e dello sviluppo del settore”.

Per Pichetto il passaggio proposto dovrebbe essere economicamente sostenibile e socialmente equo, visto che in Italia gli utenti finali dei veicoli pesanti sono aziende e piccole-medie imprese, e i prezzi dei nuovi veicoli saranno da due a quattro volte più alti di quelli convenzionali.

Secondo il ministro per questo motivo continuerà ad avere un ruolo predominante il motore a combustione interna. “Riteniamo – ha aggiunto – che i carburanti a basse emissioni possano svolgere il ruolo chiave e tecnologie complementare all’elettrificazione e a celle a combustibile, in linea con i principi di neutralità tecnologica”.

Il ministro ha chiesto alla Commissione, alla Presidenza e agli Stati membri che la posizione italiana sia tenuta “in debita considerazione durante il negoziato”.

Nonostante le perplessità sollevate da Pichetto, in Italia ci sono già strategie per elettrificare i mezzi commerciali più pesanti.

Motus-E, per esempio, ha recentemente proposto una roadmap per l’elettrificazione del trasporto delle merci sulle strade italiane, anche considerando il sistema dell’infrastruttura di ricarica, uno dei punti più critici evidenziati da Pichetto.

Per quanto riguarda invece la difficoltà dei costi di acquisto dei mezzi elettrici da parte delle aziende, come sottolineato dal ministro, ci sono vari studi che dimostrerebbero il contrario: i nuovi camion elettrici per il trasporto merci, anche a lungo raggio, saranno più economici di quelli diesel, a parità di distanza percorsa e quantità trasportate.

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