La Provincia di Trento valuterà l’acquisto di sistemi fotovoltaici, anche con batterie, da installare sulle case dei trentini con redditi più bassi.
Con l’approvazione di un ordine del giorno, anche il Trentino si avvicina al reddito energetico.
Nella versione originale dell’OdG – proposto da Alex Marini, consigliere del M5S – l’iniziativa doveva essere rivolta a tutti, a partire da quelli che versano nelle condizioni economiche più disagiate. L’emendamento approvato invece impegna la Provincia a valutare il reddito energetico “orientato esclusivamente alle famiglie con reddito più basso.
“Ritengo comunque sia un buon risultato, che adesso andrebbe implementato, magari partendo dalle prime forme sperimentali di cohousing”, commenta Marini.
Di reddito energetico, ricordiamo, si è parlato molto a giugno, quando il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha annunciato la creazione di un fondo nazionale da 200 milioni di euro dedicato alla misura.
Per ora però il reddito ha visto solo iniziative a livello locale,come quella della Puglia, prima Regione ad aver approvato una legge in merito e quella di Porto Torres, in provincia di Sassari, il primo progetto italiano di reddito energetico, avviato nel 2018 (si vedano gli articoli “Reddito energetico, ecco la legge della Puglia che incentiva le rinnovabili” e “Fotovoltaico contro la povertà energetica: come sta funzionando il reddito energetico dove è partito?”)..
In questi primi esperimenti, in sintesi, si prevede lo stanziamento di un finanziamento pubblico a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici o micro-eolici presso famiglie con difficoltà economiche e si chiude il cerchio con un fondo rotativo, dove confluiscono i proventi dall’immissione in rete dell’energia non immediatamente auto-consumata dai beneficiari, fondo i cui incassi finanzieranno nuovi impianti per altre famiglie.