Tra le “missioni” prioritarie del nuovo Piano per il Sud 2030, annunciato nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte, c’è quella di una “svolta ecologica” per realizzare gli obiettivi su energia e ambiente del Green Deal e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici.
E tra le prime azioni previste nella svolta ecologica c’è un reddito energetico per le famiglie; si parla poi anche di economia circolare/riduzione dei rifiuti, trasporti a basso impatto ambientale, gestione forestale sostenibile e così via.
L’obiettivo del reddito energetico, si legge nel piano (allegato in basso), è incrementare la diffusione delle energie rinnovabili nel Mezzogiorno con sistemi di generazione distribuita, cioè piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo (ricordiamo, tra l’altro, che nel decreto Milleproroghe appena passato alla Camera c’è la norma che permetterà l’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili nel nostro paese).
Più in dettaglio, prosegue il documento, sarà creato un Fondo Nazionale Reddito Energetico per consentire alle fasce meno abbienti della popolazione di installare impianti fotovoltaici. Si tratta di un fondo rotativo diviso in due sezioni: la prima dedicata ai contributi in conto capitale per la concessione di incentivi diretti all’acquisto degli impianti, mentre la seconda parte del fondo fornirà garanzie a favore dei finanziamenti bancari finalizzati all’acquisto dei sistemi FV.
Il risparmio in bolletta, precisa il documento, si ottiene con l’autoconsumo di energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico.
Inoltre, chiarisce il documento, con decreto del ministero dello Sviluppo economico saranno definite le modalità operative e precisati i requisiti dei beneficiari; il medesimo decreto indicherà anche le modalità di coinvolgimento del Gestore dei Servizi Energetici (Gse) nell’evoluzione del meccanismo di “Scambio sul Posto” al fine di rialimentare il fondo rotativo o restituire la quota di finanziamento bancario nel caso di garanzia statale.
Sempre in tema di lotta contro la povertà energetica grazie allo sviluppo delle rinnovabili, ricordiamo che lo scorso luglio il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità una legge sul reddito energetico. La norma prevedeva per il 2019 uno stanziamento di 5,6 milioni di euro a fondo perduto, da usare per installare impianti fotovoltaici, micro-eolici, anche con sistemi di accumulo, e solari termici in comodato d’uso sui tetti delle abitazioni di persone indigenti o di condomini.
Più di un anno fa invece Porto Torres ha avviato un progetto pilota di reddito energetico basato sull’autoconsumo fotovoltaico, il primo di questo genere in Italia: vedi qui per un approfondimento sui primi risultati della sperimentazione.
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